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«Esco solo per donare»: la sensibilità più forte di ogni virus

Sara Fiumefreddo
Mascherine
Giovanni Gadaleta: «Molfetta fiore all'occhiello per le donazioni»
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Uscire per donare è nobile tanto quanto restare a casa.

Tra gli spostamenti consentiti per necessità, secondo il contenuto del DPCM dell’11 marzo 2020, rientrano infatti anche le donazioni di sangue e di plasma. Donazioni che, nella situazione di emergenza che stiamo vivendo, sono piú necessarie che mai.

La donazione festiva del mese, prevista per domenica 29 marzo al centro trasfusionale di Molfetta, coinvolge le tre associazioni di donatori di sangue attive nella nostra città: Avis, Fidas e Fratres.

Il pieno rispetto delle misure di sicurezza per la prevenzione del COVID-19, ragion per cui si effettuano donazioni solo previa prenotazione, prevede che in sala donazioni l’ingresso sia consentito ad un massimo di 4 persone per volta. Lo stesso vale per la sala d’attesa (naturalmente, anche in questa circostanza il metro di distanza è d’obbligo).

«Molfetta è sempre stata un fiore all’occhiello per le donazioni, siamo una popolazione molto sensibile. Infatti, in questo periodo, non stiamo riscontrando un calo, semplicemente ci attiviamo a contattare i donatori nel caso ci sia urgenza per un determinato gruppo sanguigno» queste le parole di Giovanni Gadaleta, Presidente della Fratres.

«In questo momento la situazione è abbastanza tranquilla ma è fondamentale regolamentare le donazioni di sangue. Chi vuole donare non deve riversarsi al centro trasfusionale: occorre la prenotazione non solo per evitare assembramenti, ma anche perché bisogna garantire la presenza di sangue nei prossimi mesi.Non possiamo rischiare» dichiara Corrado Camporeale, Presidente dell’Associazione Fidas Molfetta e della Federazione Pugliese Donatori Sangue.

«In questi giorni stiamo accogliendo tanti nuovi donatori e questo ci fa piacere perché siete voi a darci speranza e a poterci aiutare, affinché il coronavirus non mieta vittime collaterali» cosí parlano Andrea Scardigno e Tania Magarelli, volontari Avis, nel video postato sulla pagina Facebook dell’associazione per sensibilizzare la cittadinanza sul tema.

Andrea Scardigno aggiunge: «Abbiamo fatto realizzare dall’atelier “de Virgilio” di Molfetta delle mascherine, lavabili e riutilizzabili, con il logo dell’associazione. Le stiamo distribuendo al centro trasfusionale a tutti i donatori, indistintamente, proprio perché la paura di molti volontari risiede nella maggior esposizione al contagio da coronavirus».

Lo spirito giusto è quello di sottrarsi al contagio esponendosi alla solidarietà.

sabato 28 Marzo 2020

(modifica il 28 Luglio 2022, 16:52)

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