Chissà che atmosfera si percepirà questo pomeriggio alle ore 15.30 davanti alla Chiesa del Purgatorio. Di sicuro insolitamente silenziosa. Il silenzio oggi avrebbe dovuto in ogni caso dominare quel largo e tutto Corso Dante, ma in una forma diversa. Ci sarebbe stato quello che da qualche settimana chiamiamo “assembramento”. Centinaia di fedeli e appassionati avrebbero atteso con ansia lo schiudersi delle porte della Chiesa del Purgatorio, il suono della tromba, il flauto, la grancassa a dettare il ritmo incessante del tempo di passione.
Oggi, Molfetta avrebbe dovuto vivere l’inizio del periodo più intenso dell’anno, tra un pizzarello e un caffè nel solito bar dove ci si reca ogni anno, tra una chiacchierata con gli amici e una passeggiata in coda ai bandisti, per ascoltare le marce funebri e accompagnare in processione l’Addolorata del Cozzoli.
Nulla di tutto questo avverrà. Molfetta vivrà queste emozioni in un tempo lontano e insolito, a settembre, negli ultimi giorni d’estate, subito dopo la festa patronale. Lì racconteremo un’altra storia, quello che sarebbe dovuto avvenire oggi, sperando di esserci buttati alle spalle queste difficili e pesanti settimane.
Intanto, oggi, si celebra la ricorrenza come si può. E’ il venerdì che precede la Domenica delle Palme, alle ore 10, in diretta su Facebook e su Teleregione, sarà trasmessa la celebrazione di Mons. Cornacchia, direttamente dalla Chiesa del Purgatorio. Poi si vivrà questo giorno come ci è concesso. Ascoltando marce funebri da casa, come hanno fatto ieri i bandisti di Santa Cecilia, organizzando una diretta Facebook in cui hanno eseguito “virtualmente” il concerto a pie’ fermo che tradizionalmente si svolge la sera prima della processione dinanzi al sagrato del Purgatorio. Magari preparando i pizzarelli nel proprio forno come un tempo, rivedendo vecchie foto, ricordando aneddoti di pasque passate.
Tutto avrà un sapore malinconico, in questo venerdì 3 aprile 2020 capace di passare alla storia.