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Itet Salvemini, dalla didattica a distanza alle visiere per mascherine

La Redazione
ITET "Salvemini"
"Bisognava scendere in campo e decidere di coinvolgersi in una rete di paternariato su diverse città limitrofe, mettendo a disposizione le stampanti 3D della scuola"; le parole del preside Lafasciano
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La pandemia da tempo ormai ci ha abituati a continue sorprese. Quella più evidente è aver modificato i nostri stili di vita, uniformandoli, rendendoli “comuni”. Quella più dolorosa si è fatta strada attraverso le statistiche dei contagiati e dei decessi, senza più nome, senza più volto. Quella, invece, più emotiva è riuscita a dare mille nuove pratiche alla parola Solidarietà: “spesa solidale, condominio solidale, panaro solidale“. In questo tempo definito a “distanza sociale obbligatoria”, abbiamo trovato modi per sperimentare prossimità e voglia di riscoprire antiche e nobilissime tradizioni popolari di umanità .

“La Scuola Pubblica Italiana – interviene il Dirigente Scolastico prof. Lafasciano dell’ ITET Salvemini di Molfetta – non poteva certo autoconfinarsi nelle esclusive pratiche della didattica a distanza per affrontare il futuro delle nuove generazioni. Bisognava scendere in campo e decidere di coinvolgersi in una rete di paternariato su diverse città limitrofe, mettendo a disposizione le stampanti 3D della scuola” . Ed ecco che la parola si è fatta azione e ben 6 stampanti 3D dell’ITET “Salvemini” sono state affidate a studenti del triennio per soddisfare la richiesta, da parte del personale medico degli ospedali della provincia di Bari, di visiere da indossare sulle mascherine. L’iniziativa ha preso piede, coinvolgendo studenti e docenti in una gara di solidarietà che travalica i confini cittadini. Hanno dato la loro disponibilità anche ex studenti, ormai universitari, emozionati di sentirsi legati ancora alle sfide della loro scuola di origine.

“È stato necessario condurre una adeguata strategia di coordinamento tra studenti e docenti – afferma il Dirigente dell’ITET Salvemini – superando anche i vincoli burocratici che avrebbero potuto compromettere la fattibilità dell’impresa. La richiesta di aiuto pervenutaci dall’ing. Vitantonio Vacca, ex studente dell’indirizzo per geometri, e dall’architetta Loredana Modugno, con cui la scuola collabora, è stata immediatamente accolta”. In meno di una settimana è stata avviata la stampa di supporti per visiere trasparenti. Sulla base di un progetto open, i ragazzi stampano i supporti che vengono raccolti e assemblati a Molfetta, per poi essere distribuiti presso i nosocomi che ne hanno fatto richiesta. Gli studenti del Salvemini stanno lavorando senza sosta, orgogliosi di far parte di una tark force di menti e mani al lavoro per declinare insieme la parola solidarietà.

(Articolo scritto in collaborazione con gli studenti dell’Itet

mercoledì 8 Aprile 2020

(modifica il 28 Luglio 2022, 16:22)

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