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Il giorno dell’esame. “Che emozione, ma è andata bene”

La Redazione
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Molfetta. L'emozione dei maturandi in questo strano esame di Stato
Le parole dei protagonisti di uno degli Esami di Stato più strani di sempre
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Uno degli esami di Stato più strani di sempre. È quello che gli studenti italiani hanno vissuto questa mattina. Una prova sola, orale, più lunga e dettagliata, ma senza gli scritti consueti. Un solo presidente esterno nella commissione, per il resto tutti docenti interni.

Ma come hanno vissuto gli studenti questo momento speciale? In modo molto naturale, spontaneo. Sereno. “Sono stato il primo dell’industriale a presentare il percorso – racconta Sergio, dell’istituto “Ferraris” – I professori sono stati tranquilli, mi hanno fatto parlare a ruota libera. È stata una bella esperienza. In assoluto il primo esame dopo la quarantena sembra promettere bene”.

Temeva la difficoltà di rompere il ghiaccio, invece, Luigia, che ha concluso oggi il percorso quinquennale al liceo scientifico. “Pensavo che il primo impatto fosse più forte – è il suo commento a caldo – Abbiamo trascorso gli ultimi mesi a casa, abbiamo vissuto le lezioni online. Essendo però abituata per cinque anni a confrontarmi con i professori, ci ho messo poco a essere me stessa. Una volta, seduta, è stato tutto molto tranquillo”.

È stato invece quasi un sospiro di sollievo per Beatrice, studentessa ormai ex del liceo Classico. “L’esame è stato sicuramente diverso – ci dice – è stato strano tornare a scuola dopo tanto tempo ma mi è sembrato bellissimo. Non immaginavo di poter tornare dopo quello che è successo. Sono contenta di aver sostenuto l’esame in presenza e non da dietro uno schermo. Mi avrebbe spezzato il cuore. È stato un cammino, un percorso importante e volevo coronare così i miei cinque anni”.

Fa anche un passo indietro Simone, dell’Itet Salvemini. “Il pre esame – analizza – è stato complicato per tutti, anche non sapendo come si sarebbe svolto. Era difficile per noi studiare. L’esame in sé è stato come lo si aspetta, con la commissione che fa domande. Un esame difficile da studiare ma se ti impegni va tutto bene”

“È stato emozionante – dice Martina, dell’istituto Vespucci – rivedere i professori. Nel mio esame ho parlato di fantasia e surrealismo, è andata bene e sono contenta”. L’auspicio è che anche la sua amica Sabrina possa avere lo stesso feedback. “Non l’ho ancora fatto – raccontava questa mattina – e sono un po’ in ansia. Speriamo bene”.

A Sabrina, e a tutti gli altri studenti, va l’in bocca al lupo di tutti. Lo sanno anche loro, ma come si suol dire, “da mo’ vale”.

mercoledì 17 Giugno 2020

(modifica il 28 Luglio 2022, 13:48)

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