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Antonia Farallo: “Palo caduto in corso Dante una fatalità? Vi racconto la mia esperienza”

Angelo Ciocia
Palo caduto nel settembre 2019
Nel settembre 2019 un palo dell'illuminazione pubblica è caduto sull'auto di Antonia Farallo, distruggendola
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Continuano a far parlare i pali dell’illuminazione pubblica installati su corso Dante e la relativa manutenzione. Dopo il fatto di cronaca dello scorso venerdì sera quanto un palo dell’illuminazione pubblica è caduto su una macchina, creando non pochi danni, arriva un’altra preziosa testimonianza sullo stato di salute dei pali su Corso Dante.

“Il sindaco parla di una tragica fatalità? – esordisce Antonia Farallo – Forse dice questo perché non sa quanto pericolanti siano quei pali”.

La rabbia nelle parole di Antonia è covata da settembre. Riavvolgiamo assieme a lei il nastro e torniamo a circa un anno fa. “Era da poco terminata la festa patronale a Molfetta quando ho subito un gravissimo danno – le parole di Antonia – Erano le 5 del mattino e un palo dell’illuminazione pubblica è caduto sulla mia auto distruggendola. Come l’ho scoperto? Grazie ad una foto pubblicata su Instagram da mia cognata. Solo dopo ho capito che si trattava della mia macchina, parcheggiata nei pressi dell’edicola di corso Dante”.

Un palo che ha provocato danni irreversibili all’autovettura della signora Antonia. “Quello che può sembrare dalle foto, non rende assolutamente l’idea del danno arrecato. Si tratta di pali molto pesanti: nel mio caso hanno distrutto il telaio dell’auto. Il risultato è stato che ho dovuto semplicemente demolirla, fare pratiche che durano tutt’ora grazie alla perizia esterna che ha accertato il danno procurato – continua – Ad oggi non ho visto un solo euro di risarcimento. Purtroppo i tempi legali sono biblici e mi ritrovo con un’auto demolita e la paura addosso”.

Paura anche semplicemente di passeggiare. “Passerò per psicotica, per una persona strana. Ma devo tutelare i miei figli, la mia salute. Non solo ho paura di parcheggiare la nuova auto dinanzi ai pali, ma ho paura anche semplicemente di passarci accanto”.

Il perché della paura è presto spiegato. “In questi giorni si parla di verifiche e manutenzioni ai pali. La realtà è che si tratta di pali esposti alla salsedine, alle forti correnti del mare, a venti come la tramontana. Praticamente pali pericolosi – le sue parole – Ad esempio, nel mio caso, le telecamere cittadine hanno accertato che pochi istanti prima che il palo cadesse, un gattino giocava con il palo stesso. Può mai un gatto far cadere un palo se questi sono sottoposti a verifiche e manutenzioni periodiche come dice il sindaco”?

Un’auto distrutta a fine estate 2019, ingenti danni all’inizio dell’estate 2020. “Prima di pensare a isole pedonali nel weekend, avrei messo in sicurezza i pali e avrei destinato attenzioni ad essi – le parole di Antonia – Il mio caso non ha destato clamore e attenzione perché è avvenuto alle 5 di mattina, mentre venerdì è caduto alle 23.30 in un momento in cui la movida molfettese si riversa su corso Dante. E se il palo di venerdì non fosse caduto su un’autovettura ma su una persona”

Un quesito lecito. Intanto i pali dell’illuminazione pubblica fanno rumore. Non tanto il fragoroso rumore avvertito venerdì sera. Fa rumore il sol pensiero che un gattino possa far crollare una struttura apparentemente solida e stabile.

sabato 4 Luglio 2020

(modifica il 28 Luglio 2022, 13:08)

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