La festa di Marco. La festa per Marco. Questo lo scopo del memorial Marco Messina che ha radunato ieri amici della grande passione del giovane molfettese, il calcio, parenti e gli ex compagni del liceo scientifico tecnologico.
Una festa iniziata sin dal mattino con i grandi preparativi. Proseguita nel pomeriggio con il toccante ricordo degli amici che prima hanno apposto le proprie firme su una maglia della Roma, poi l’hanno consegnata al cimitero dove oggi riposa Marco.
Una maglia speciale. Quel numero 8 che lo stava rendendo un grande talento del calcio molfettese. Lo stesso numero che tutti i compagni hanno indossato nel quadrangolare dove a vincere è stata l’amicizia e il ricordo di un amico speciale.
“Hai saputo farti spazio nei nostri cuori, riuscivi a far star bene tutti. Vediamo in te il capitano della vita, sei sempre stato questo per chiunque ti abbia incontrato – recitava la lettera di Fabio Petruzzella, con Marco sullo scooter quella maledetta sera di luglio di dodici anni fa – Sei riuscito a riunire tutti i tuoi amici di una vita perché, come un vero capitano, ci hai indicato la strada da prendere oggi”.
Poi spazio al campo. Vincono tutti, vince Marco soprattutto. Il motivo molto semplice lo recita uno striscione posizionato al Petrone: “Nessuno muore mai completamente. Qualcosa di lui rimane sempre vivo dentro di noi Marco nei nostri cuori”.
Qualcosa di lui, ancora oggi, lega tanti amici. Gli stessi che sono tornati per indossare le scarpe e il numero 8 anche per soli 5 minuti. Qualcosa che ha portato in panchina i suoi allenatori del passato. Qualcosa che ti faceva essere sulle tribune tra ricordi di liceo, spogliatoio, vita vissuta.
Come dodici anni fa, ciao Marco. La qualità e la quantità che portavi in mezzo al campo, sei riuscita a portarla in un caldo pomeriggio estivo tra amici.