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“Noi, innamorati di Don Tonino”

Angelo Ciocia
Vito Plantamura in visita alla tomba di don Tonino
Vito Plantamura, presidente di Angeli senza frontiere OdV spiega il suo incontro con don Tonino e come questo lo ha cambiato
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Un’associazione bitontina con grandi radici molfettesi in visita al vescovo più amato della nostra terra, ad Alessano.

Un viaggio che racchiude l’essenza della Puglia. Ma soprattutto del cuore grande. Venerdì 31 luglio l’associazione Angeli senza Frontiere OdV si è recata in visita ad Alessano, città dove riposa l’amato vescovo don Tonino. Una visita in cui sono stati ricevuti da Stefano Bello, nipote del vescovo con il grembiule e vicepresidente della fondazione nata in ricordo di don Tonino.

Anello di congiunzione tra le due associazioni è stato il professor Vito Plantamura, presidente dell’associazione Angeli senza Frontiere OdV che ha avuto l’onore e il privilegio di avere tra le mani una delle reliquie più sacre custodite dalla Fondazione Don Tonino Bello, ovvero una canotta macchiata dal sangue Santo di Don Tonino Bello.

Ma la storia tra Vito Plantamura e don Tonino ha dell’incredibile. La stima, l’amore verso il grande vescovo salentino, molfettese per episcopato nasce ben più lontano di ciò che lega Vito Plantamura e Molfetta. Professore per circa dieci anni a Molfetta, presso l’istituto alberghiero molfettese, Vito incarna i valori che ha potuto toccare con mano grazie a don Tonino.

“Il mio rapporto di vicinanza a quello che considero un santo lo devo a mio suocero, uno dei primi collaboratori di don Tonino Bello nel 1991 quando a Bari sbarcarono migliaia di albanesi con la nave Vlora – le parole di Vito Plantamura – Mio suocero si occupava di accoglienza e faceva proprio il grido d’allarme degli albanesi nel momento in cui furono rinchiusi nello stadio di Bari”.

Un rapporto a stretto contatto tra il suocero di Vito e don Tonino che è stata quella fiammella che ha alimentato l’ultimo appuntamento dell’associazione Angeli senza Frontiere Odv, ovvero la visita alla tomba di don Tonino non solo come momento di preghiera e di riflessione, ma di incarnazione di valori del vescovo con quello dell’associazione.

“Un aneddoto che la famiglia si porta dietro è quando mio suocero cercava di accompagnare in macchina don Tonino per raggiungere più persone possibili, ma lui sfuggiva a piedi perchè ne incontrava sicuramente delle altre da aiutare”, spiega.

Valori che Vito Plantamura ha ormai trapiantato nella sua vita. E in quella della sua associazione, un uragano di idee e progetti che a breve conosceranno inizio. Un’associazione che, pur avendo sede a Bitonto, risente della molfettesità che le ha donato don Tonino.

lunedì 3 Agosto 2020

(modifica il 28 Luglio 2022, 11:58)

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