Attualità

Oratori restrittivi e campiscuola alternativi, le attività estive delle parrocchie

Angelo Ciocia
Oratorio Salesiano Don Giovanni Bosco
Antonella Lucanie, segretaria AC, Pietro Toma, responsabile zonale Anspi e don Dario Vacca raccontano l'estate post lockdown
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Agosto sancisce l’inizio delle ferie, la voglia di riscoperta di posti, il meritato relax estivo. Ma c’è un settore, poco nominato, che non si è mai del tutto ripreso nel post lockdown: gli oratori ei gruppi parrocchiali. Agosto sarebbe stato perfetto per un camposcuola, per chiudere le attività oratoriane. Invece, tutto questo è stato sperimentato, per la prima volta, in modalità differente alla normalità.

“L’Azione Cattolica diocesana ha spinto le associazioni parrocchiali ad attenersi alle indicazioni nazionali e diocesane in merito all’opportunità o meno di dar vita alle attività solite del tempo estivo: oratorio, tempo estate eccezionale, campiscuola. Certamente non essendoci un’indicazione univoca della diocesi, ogni parrocchia è stata lasciata libertà di iniziativa, con l’invito a sperimentare nuove modalità. Sono nate esperienze di mini campi itineranti, sperimentazioni di oratori parrocchiali in collaborazione con altre realtà associative parrocchiali, momenti culturali in alcune parrocchie periferiche, momenti di preghiera nei quartieri. Certamente è stato più semplice sperimentare qualcosa con i giovani ei giovanissimi, anche con le fasce più grandi dell’Acr. Meno semplice è stato il coinvolgimento degli adulti – è il quadro descritto da Antonella Lucanie, segretario diocesano di Azione Cattolica e presidente parrocchiale della comunità di Sant’Achille – A livello diocesano si è deciso di mantenere l’esperienza del camposcuola unitario, sebbene in una formula rivisitata: quattro serate interconnessi da cinque postazioni cittadine, quindi minigruppi che permettessero il rispetto delle norme anticovid, per formarsi insieme, giovani e adulti, sui temi della Laudato Si ‘di Papa Francesco. Certamente l’estate non è ancora conclusa e ci sarà spazio per dar vita ad altri momenti che la nostra inventiva riuscirà a partorire”.

Ma il punto fermo dell’estate dell’Azione Cattolica è senza dubbio il camposcuola, veicolo di formazione e relazioni. Un capo saldo saltato in numerose realtà cittadine. “Certamente il camposcuola per noi di AC rappresenta un momento centrale del percorso formativo; molti pensano sia solo la conclusione di un anno, invece è un punto di partenza per cementificare le relazioni, per fare il punto, per aggiustare il tiro, per darsi nuove motivazioni e nuovo entusiasmo. Quindi certamente possiamo parlare di un pezzo mancante nella nostra formazione se pensiamo ad un percorso “classico”, ma quest’anno ci sono stati talmente tanti cambiamenti e sono state messe in campo tante novità formative, vedi i webinar del centro nazionale o gli incontri su piattaforme on line, che non mi sento di dire che non ci siano state le occasioni formative,

Simili le restrizioni che ha vissuto l’ANSPI zonale e cittadina. “Abbiamo iniziato a lavorare a oratori estivi da marzo con la speranza che questo covid potesse essere sconfitto, prima pensando a un oratorio online, poi a qualcosa in presenza. A livello diocesano, grazie al via libero giunto da Emiliano e alla collaborazione con le figlie di Maria ausiliatrice, ci sono stati degli incontri di formazione per i responsabili di oratorio. In tutta la diocesi una quindicina di oratori hanno concluso le proprie attività estive, mentre alcune realtà partiranno dopo Ferragosto visto che, quest’anno, il periodo estivo è stato prolungato fino a settembre. Non abbiamo pensato solo agli associati ANSPI, ma a tutte le attività oratoriane diocesane, mettendoci in contatto anche con la Pastorale Giovanile ”, le parole di Pietro Toma, responsabile zonale ANSPI.

Un periodo vissuto tra restrizioni che ha fatto saltare la festa diocesana degli oratori. Ma i capisaldi su cui si fonda l’associazione, nonostante il lockdown, sono stati ottimamente curati. “L’ANSPI fonda il suo credo sull’oratorio a 360 gradi tra formazione, sport, animazione e tutte le attività connesse: in questo periodo è stata massiccia la formazione e l’informazione, proprio perché siamo andati incontro a modalità di incontro diverse, mentre l’animazione è stata suddivisa per settori – le parole di Pietro Toma, che prosegue – Abbiamo creato nuove attività tenendo conto delle norme anticovid, le stesse norme per cui non ho potuto visitare tutti gli oratori estivi, nonostante gli inviti ricevuti, perché credo che bisogna osare il buon esempio sempre e se nell’oratorio possono essere presenti solo gli iscritti al progetto, è giusto che io abbia detto no. Sento di ringraziare i parrochi e tutti i responsabili che si sono fidati e affidati per sperimentare queste nuove modalità ”.

Ma quando si parla di oratorio è impossibile immaginare un estate senza divertimento nella comunità di San Giuseppe.

Sperimentiamo, ancora oggi, nuovi modi di approccio con la gente. Abbiamo ripreso i nostri rapporti di fede, di amicizia e di collaborazione con i fedeli più adulti, con i giovani e soprattutto con i bambini. Tuttavia è proprio per queste ultime due “categorie” che la nostra parrocchia si è spesa maggiormente, bambini e giovani, centro e fulcro di tutta l’opera salesiana che io e don Raffaele siamo chiamati a servire con dedizione, pazienza e umiltà, continuando sempre ad imparare qualcosa di nuovo alla scuola di Don Bosco. La voglia di fare qualcosa per loro è contagiosa ea tratti coinvolgente, infatti abbiamo vissuto, con restrizioni e attenzione, l’esperienza dell’estate ragazzi e dell’estate giovani – le parole di don Dario Vacca, viceparroco della parrocchia San Giuseppe – Abbiamo vissuto la gioia del ripartire, ma anche la sofferenza di vedere calare drasticamente i numeri dei ragazzi per la giustificata paura da contagio delle nostre famiglie. Per i più grandi, invece, sono riprese le celebrazioni eucaristiche e la preghiera personale, molto frequentata anche durante la pandemia “

Per garantire un minimo di “estate” a ragazzi e giovani è dovuto faticare le proverbiali sette camicie. “Collaborare per la riuscita di qualcosa di bello richiede sempre di camminare insieme per un obiettivo condiviso. La diversità nel mettere in atto le nostre consuete attività non ci ha assolutamente frenati, anzi ci ha spinto a studiare per bene le normative regionali per mettere in atto qualcosa anche reinventando attività, laboratori, tutto per amore dei nostri ragazzi e dei nostri giovani. This ha potuto portare a scontri e incomprensioni, ma la voglia di mettersi al servizio dei più piccoli è una esigenza, oserei dire, storica nella nostra comunità. È stato un serio mettersi in gioco senza mai dare nulla per scontato e impegnandoci nel dare sempre il meglio nell’annuncio del Vangelo, cardine fondamentale dell’oratorio ”, chiude don Dario

Un estate che passerà alla storia per le modalità. Ma parrocchie ed estate fanno rime con attività. Diverse per ciascuna associazione, ma colme di adulti e giovani che servono bambini e ragazzi che sprizzano contagioso entusiasmo. Oratori restrittivi, campiscuola alternativi, l’estate 2020 porta con sé un vento di novità.

domenica 9 Agosto 2020

(modifica il 28 Luglio 2022, 11:43)

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