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Torre Mino e Torre del Tuono, due tra le bellissime “sette torri”

Angelo Ciocia
Torre Mino
Sette le torri che puntellano l'agro verso Bitonto. Viaggio alla scoperta di storia e aneddoti di Torre Mino e Torre del Tuono
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Ribattezzata le “sette torri”, l’agro tra Molfetta e Bitonto è puntellato da vedette che spuntano tra gli ulivi e la folta macchia mediterranea. Dopo Torre Madonna della Rosa, Cascione e Cicaloria, è la volta di scoprire aneddoti e curiosità che gravitano attorno a Torre Mino e Torre del Tuono, due delle cosiddette sette torri.

Una delle più belle torri molfettesi è senza dubbio Torre Mino, costruita nel XI secolo e sicuramente la più importante della zona che si estende verso Bitonto. Alta 25 metri e formata da 4 piani, svetta sulle altre ed è la più alta dell’agro. Posta a 150 metri sul livello di mare, offre un vasto panorama che arriva fino all’Adriatico, motivo per cui si pensa che potesse controllare anche il sistema difensivo costiero. Fortificata sempre più, si pensa che in passato abbia assunto le funzioni di casale, mentre il suo nome pare derivi da “minor”, ovvero minacciare data la mole che lo fa sembrare un piccolo castello. Offre sistemi di difesa come una saettiera, due garitte con feritoie, ma anche elementi tipici di un complesso masserizio come pozzi, cappelle, altre stanze, probabilmente per gli operai, e una stalla.

Alta 18 metri e composta da tre piani, Torre del Tuono fu costruita per volere della nobile famiglie dei Sagarriga – Visconti nel XVI secolo. Oggi semidiroccata, mantiene la sua mole imponente di cui fanno parte una chiesetta rurale datata 1607, un casale e una torre con campaniletto, il tutto racchiuso da possenti muri di cinta. Sorgono anche tre archi, probabilmente un tempo adibiti a palmenti e stalle. Non compaiono grandi sistemi difensivi all’interno della torre, ma vi è un pozzo che fa, assieme agli altri elementi, fa pensare ad un casale dedito ad attività primarie piuttosto che alla difesa del territorio. Deve il suo nome al fulmine che in parte l’ha abbattuta il 17 febbraio 1678, prima di un suo parziale rifacimento.

lunedì 24 Agosto 2020

(modifica il 28 Luglio 2022, 11:19)

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