Solenne pontificale ieri sera presso l’atrio dell’Ospedaletto dei Crociati a Molfetta, presieduto dal Vescovo Domenico Cornacchia. Alla presenza di tutte le autorità civili e religiose, di numerosi sacerdoti e diaconi della diocesi, e sotto l’egida della statua della Madonna dei Martiri, trasportata per l’occasione sul palco allestito dal Comitato e dai frati al fine di celebrare in sicurezza anche il giorno della festa patronale.
Un’organizzazione meticolosa, che ha visto la collaborazione dei volontari sia della basilica che del SerMolfetta, che ha consentito che questi due giorni fossero messi in atto in conformità a tutte le norme di sicurezza e distanziamento.
“Dalla preghiera in questo originale tempio sotto le stelle – ha detto il Vescovo Cornacchia nella sua omelia – non dobbiamo lasciarsi sopraffare dalla stanchezza e dalla delusione: il Signore si fa cercare da chi lo cerca, da chi cerca la serenità e da chi lo aspetta”. Non è mancato il riferimento alle manifestazioni esterne, grandi assenti di questa festa patronale diversa dalle altre : “La sobrietà delle manifestazioni esterne deve essere eloquente segno di solidarietà verso chi sta piangendo per aver perso un proprio caro, un posto di lavoro o in ansia per un futuro dei figli e dei giovani. Come potremmo essere nella gioia sfrenata – ha detto il Vescovo – sapendo che molto è cambiato nella vita di tanti?”
“L’odierna festa – ha concluso – è un raccolto che ci lasciamo alle spalle ed un altro nuovo ne arriva sul versante pastorale, economico e scolastico”. E proprio a proposito di scuole non è mancato il saluto fraterno a tutti gli alunni, i docenti e a chi prossimamente ricomincerà con l’attività fra le più importanti qual è la scuola.