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Cgil: “La politica degli annunci sia seguita da fatti concreti”

La Redazione
Cgil
"Invitiamo il sindaco a convocare nel più breve tempo possibile tutte le parti sociali attraverso l'apertura di un tavolo permanente di confronto"
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Riceviamo e pubblichiamo la nota della Cgil a proposito della Zes Adriatica di Molfetta.

Da giorni sui media della città di susseguono notizie che parlano dell’istituzione della zona Zes Adriatica nella nostra cittadina. Zes, acronimo di Zona Economica Speciale, è un territorio che ha una legislazione economica diversa da quella nazionale con il duplice obiettivo di sostenere la crescita e l’internazionalizzazione delle attività produttive locali e di attrarre investimenti stranieri.

Tra i benefici della Zes ci saranno agevolazioni fiscali e doganali, tempi dimezzati per le autorizzazioni e oneri amministrativi e istruttori più bassi. Il 2 luglio scorso, si è svolto un incontro pubblico nell’area artigianale di Molfetta alla presenza del Governatore della Puglia, il sindaco della città di Molfetta, i rappresentanti di Puglia Sviluppo, componenti del team che hanno redatto i piani Zes, assessori del comune di Molfetta, imprenditori, investitori esteri, rappresentanti del mondo delle banche, della scuola, del mondo politico, professionisti.

Il 16 settembre si è insediato presso l’autorità del Mare Adriatico Meridionale il comitato di indirizzo della Zes. Molfetta, dice il sindaco, si candida ad avere un ruolo da protagonista, ma nella composizione del comitato di indirizzo non convoca le parti sociali.

L’operazione dell’insediamento dell’azienda internazionale russa “Rostec” che, come affermato dal primo cittadino, avvierà la produzione di elicotteri ultra-leggeri, è stata presentata come la “chiave di volta” per il rilancio economico della città e come una straordinaria opportunità per il futuro lavorativo dei giovani Come affermato, a Molfetta la Zes comprenderà complessivamente 128 ettari, 11 ettari collocati nell’area portuale, che comprendono le banchine Semi nario e San Domenico, le banchine del nuovo Porto Commerciale, i moli e la zona dei cantieri navali; i restanti 117 ettari assegnati all’area retro portuale, comprendono parte della zona Asi e Pip, relativamente agli insediamenti produttivi già esistenti e quelli da realizzarsi, e infine le zone ricadenti nei comparti di espansione del PRGC 21-22-23-24-25.

Inoltre apprendiamo anche che il Comune di Molfetta ha approvato il piano tecnico ed economico degli interventi di messa in sicurezza e riqualificazione dei cantieri navali del porto in località “Spiaggia Maddalena”, progetto inserito nel piano dei lavori Pubblici per il triennio 2020- 2022, con previsione di realizzazione nell’anno in corso stabilendo la somma di 3.2 milioni di euro per il completamento dell’area da ottenere tramite la partecipazione al bando per gli interventi previsti dai fondi strutturali europei stanziati dal Programma Operativo regionale 2014-2020 per i Sistemi di Trasporto e infrastrutture di rete.

Tutto questo al fine di ripristinare e migliorare la funzionalità delle aree, elevando le condizioni di lavoro con standard di qualità e sicurezza idonei al fine di migliorarne la vivibilità, l’agibilità e produttività

Non può che suscitare apprezzamento che ci sia l’idea di sviluppare un polo logistico avanzato a Molfetta e relativi investimenti anche in riferimento alla riqualificazione dei cantieri navali. Ciò che vorremmo evitare è che alla politica degli annunci non seguissero fatti concreti.

Vorremmo ragionare seriamente su cosa c’è dietro alla scelta di una multinazionale russa a costruire elicotteri. Bisogna discutere del progetto nel merito con le parti sociali ed evitare che Molfetta e la nostra area metropolitana siano teatro solo di annunci.

Invitiamo quindi il Sindaco a convocare nel più breve tempo possibile tutte le parti sociali attraverso l’apertura di un tavolo permanente di confronto al fine di collaborare con l’amministrazione su queste notizie che annunciano speranze di lavoro per i giovani molfettesi, ma anche per le problematiche che stanno sempre più costringendo le numerose aziende presenti nell’area industriale a fare i conti con il post covid e post lockdown e che vedono a rischio eventuali probabili posti di lavoro”.

sabato 19 Settembre 2020

(modifica il 28 Luglio 2022, 10:38)

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