Medico di famiglia e assessore con deleghe all’Ambiente, Città sane, Igiene, Vivibilità e tempi della Città, unitamente ai progetti di città cardioprotetta, prevenzione disturbi alimentari e prevenzione ludopatie, e Benessere animali, Ottavio Balducci è uno dei volti più attivi nel contrasto cittadino al coronavirus.
Una situazione che ha portato Molfetta ad avere 85 casi positivi, fortunatamente tutti asintomatici. Una situazione difficile, come dimostrano le proteste di Napoli e le bozze del prossimo DPCM che potrebbero portare a misure più restringenti.
“I molfettesi stanno razionalizzando giorno dopo giorno che la seconda ondata è più insidiosa della prima. Compito dell’Amministrazione è aumentare, attraverso la corretta e puntuale informazione, la capacità dei cittadini di essere i primi tutori della loro salute e di quella dei loro cari. Il Sindaco comunica giornalmente ai cittadini come sta evolvendo la situazione. Personalmente rispondo a numerosissime telefonate e messaggio cercando di dare informazioni “certificate” su questa pandemia – l’esordio dell’assessore al ramo – Grazie al lavoro di coordinamento svolto dal Centro Operativo Comunale (COC) l’Amministrazione è costantemente in contatto con il dipartimento di Prevenzione, la medicina territoriale e ospedaliera e le forze di volontariato. In questa sede vengono approntate azioni per fronteggiare le varie urgenze che giornalmente si presentano e programmare interventi per prevenirne altre”.
Azioni che puntano essenzialmente alla prevenzione, in attesa del vaccino. “A giorni partirà una massiccia campagna di sensibilizzazione per l’uso della mascherina, che rappresenta attualmente l’unico sostituto efficace al vaccino anti-COVID ancora in sperimentazione, e per scaricare l’app IMMUNI, che rappresenta l’unica arma attualmente valida per il tracciamento dei casi positivi. Questi a mio avviso sono i principali punti di forza della nostra azione anti-COVID 19”, il commento di Ottavio Balducci.
Ma oltre a punti di forza, ecco alcuni nei evidenziati dal dottor Balducci. “Tra i punti deboli vorrei citare la disomogeneità dei provvedimenti anti-COVID a livello nazionale, l’incapacità di un efficace tracciamento dei casi positivi da parte dei Dipartimenti di Prevenzione in tutta Italia, la lentezza nell’esecuzione dei tamponi molecolari, la mancanza di una analisi epidemiologica dei casi positivi, la possibilità un cedimento strutturale dell’assistenza ospedaliera”, le sue parole.
Era prevedibile una seconda ondata di questa portata, numericamente parlando? Ottavio Balducci spiega il suo punto di vista. “Noi medici lo avevamo previsto. Sapevamo che il virus non sarebbe andato in vacanza e che il distanziamento sociale più facile d’estate avrebbe solo sopito la diffusione del COVID- 19. Siamo stati molto critici rispetto a certi atteggiamenti vacanzieri sbarazzini e a comportamenti giovanili troppo superficiali. Questo ha portato ad un abbassamento dell’età di contagiati, spesso asintomatici o con sintomi lievi ma con grandi capacità di trasmette l’infezioni alle fasce di età più fragili. Con la riapertura delle scuole e l’uso di massa dei mezzi pubblici il virus ha ripreso la sua corsa nel contagio. Questo sta portando la situazione a non essere più sotto controllo. Per questo ritengo che occorreranno almeno per i prossimi 2 mesi misure più restrittive scoraggiando tutto ciò che è superfluo e garantendo le attività produttive e l’apertura delle scuole almeno per i primi cicli di istruzione”, è la strada tracciata dall’assessore Ottavio Balducci.
Ma un’altra strada per tracciare i positivi è avere un drive in, una casa dei tamponi, in città. “Aumentare il numero di tamponi si è dimostrato utile per conoscere meglio la situazione della diffusione dell’infezione anche a livello locale e ad isolare i pazienti postivi anche asintomatici. Proprio nel corso dell’ultimo COC il Sindaco ha formalizzato al Dipartimento di Prevenzione la richiesta di aprire a Molfetta un drive in per l’esecuzione dei tamponi molecolari, dando la disponibilità di usare siti comunali già individuati come idonei allo svolgimento dei prelievi. Il Dipartimento di Prevenzione ha già eseguito i sopralluoghi. Si spera quindi di avere al più presto il nulla osta dalla Direzione Generale della ASL di Bari. Molti medici ed infermieri si sono già resi disponibili a collaborare per far funzionare il drive in per il maggior numero di ore possibili”, chiude il dottor Balducci.
Prevenzione, distanziamento sociale e stringere i denti per le prossime restrizioni. Molfetta deve farsi trovare pronta, necessariamente, in questa pericolosa seconda ondata di contagi che, nelle ultime ore, è schizzata definitivamente.
Sig.Balducci, si faccia lei,il sindaco da quell'orecchio non ci sente, una capatina al mercato del pesce !!!!! Se riesce a fare qualcosa!!!!
Se l'ondata è pericolosa non si permette di mandare ancora a scuola i bambini! in un ambiente chiuso come un'aula, ammessa che fosse arieggiata e abbastanza grande e con più finestre, è facile che un adulto contagiato possa contaminare i bambini all'interno della stessa, considerando anche che non sono qui garantite le misure fondamentali di prevenzione come il termo-scanner e nuovi banchi per tutti per il distanziamento! La vicenda della scuola Carnicella non vi è bastata o vogliamo, come sempre da italioti, solo reagire come sfigati, pregando che non si verifichino altri casi, anzicchè AGIRE, AGIRE, AGIRE per proteggere i nostri bambini, genitori, nonni, riprendendo almeno per qualche mese la didattica a distanza anche per loro, oppure organizzandosi con presenza fisica a giorni alterni?