Attualità

L’allarme di un agricoltore: “Furti? Siamo stanchi, vogliamo solo lavorare”

La Redazione
Manodopera in campagna
Minacce, furti, richieste di tangenti in cambio di protezione. Il difficile momento delle campagne molfettesi
scrivi un commento 1631

Periodo nero per le campagne molfettesi. Mentre il comune di Molfetta si è attrezzato per creare una task force per contrastare i furti di olive in campagna in questo particolare periodo dell’anno, arriva puntuale la segnalazione di un agricoltore molfettese, stanco di vedere vanificati i propri sforzi in campagna per furti e altri soprusi subiti post lockdown.

“Mai come in questo periodo, nonostante io abbia già assistito a periodi ben più “neri”, c’è stata tanta delinquenza nelle nostre campagne. Solo nelle ultime 3 settimane la nostra azienda ha ricevuto furti di casse di cavolo verde, le cime, per l’ammontare superiore di 1.000€ – le parole del giovane agricoltore molfettese, che prosegue – Hanno tentato di rubarci il trattore, fatto sventato solo da una disperata corsa verso ciò che ci appartiene, che ha allontanato i ladri”.

Fatti incresciosi noti alle forze dell’ordine e subiti non solo in quest’ultimo periodo. “Solo nel mese di maggio, un gruppo di agricoltori, circa 10, tra cui noi, denunciavano all’arma dei carabinieri di Molfetta la richiesta di tangenti da parte di malviventi, presumibilmente di Corato, in cambio di protezione. Risultato? La scorsa settimana si sono ripresentati, minacciando mio padre e dicendogli, con aria minacciosa, ed indicandomi, di stare attento”.

Attento mentre si svolge il proprio lavoro? Pare proprio di sì. Ma la vera attenzione non è tanto coltivare l’orto, accudire l’albero, preparare con cura la cassetta. La vera attenzione è non farsi derubare davanti ai propri occhi. “Non si tratta di un centinaio di casse di cime rubate dalla cella frigorifera, del trattore quasi rubato, se non fosse stato per il block shaft ed altri sistemi di sicurezza, ma si tratta di dignità – lamenta l’autore della segnalazione, che prosegue – La scorsa settimana, alle 10 di mattina, mi è capitato di trovare sul viale della campagna un’auto con all’interno due malviventi: dopo una veloce discussione, mi dicevano che anche loro dovevano mangiare”.

Una situazione che, secondo chi subisce questi soprusi, non ha a che fare con la crisi sociale causata dalla pandemia o la mancanza di lavoro, ma pone le proprie radici nella microcriminalità. “Qui non c’entra il covid o la mancanza di lavoro. Le stesse guardie campestri sono inermi per via di leggi assurde che impediscono loro di adempiere al loro dovere in maniera dignitosa e costruttiva”.

Infine, il grido d’allarme. Ma silenziosamente roboante è il grido di paura. “Siamo stanchi, abbiamo paura. Vogliamo semplicemente lavorare, in santa pace. Mi sto muovendo per creare un gruppo di agricoltori e presentarci dal sindaco e dai carabinieri per far presente la situazione drammatica in cui siamo costretti a vivere. Non possiamo ridurci a dormire in macchina di notte per sventare i furti dei nostri prodotti”, è la triste ammissione in una situazione poco felice per le campagne e gli agricoltori molfettesi in un momento assai difficile dal punto di vista sociale, come quello che stiamo vivendo in questi mesi.

martedì 27 Ottobre 2020

(modifica il 28 Luglio 2022, 9:25)

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti