Riceviamo e pubblichiamo la nota dei Giovani Democratici che sollevano, ancora una volta, il problemda della aule studio in città. Di seguito le parole del gruppo politico giovanile locale.
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Il tema degli spazi studio a Molfetta è un tabù.
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Dopo l'emergenza Coronavirus, abbiamo provato ad avviare un dialogo con le istituzioni per tentare di immaginare insieme una nuova organizzazione di sale studio e lettura.
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Abbiamo ottenuto un parzialissimo risultato la scorsa estate, con la riapertura dell'ex Palazzo Tributi, segnalando però come i soli 14 posti disponibili fossero assolutamente insufficienti per accogliere la domanda degli studenti molfettesi.
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Lo scorso autunno come forza giovanile abbiamo partecipato ad un tavolo con altre realtà associative e rappresentanti di utenti della biblioteca e delle sale studio. Il risultato, dopo un'iniziale risposta fredda del Sindaco, è stato un impegno (MAI MANTENUTO) di riaprire quanto prima la biblioteca e dotare Molfetta di nuovi spazi studio.
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Ancora una volta, l'emergenza pandemica ha bloccato le nostre vite lo scorso inverno. Poteva essere l'ennesima occasione per effettuare una nuova organizzazione degli spazi. Ma ad ogni domanda la risposta è stata un costante "la biblioteca riaprirà presto".
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Sono passati altri mesi, l'estate è alle nostre spalle.
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E non c'è ancora una data o un'indicazione periodica di quando gli spazi per leggere e studiare torneranno a disposizione di cittadini e studenti.
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Intanto abbiamo letto sulle notizie di cronaca giudiziaria che anche la biblioteca è in qualche modo coinvolta nelle indagini appaltopoli.
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E oggi, con grande stupore, registriamo che con totale nonchalance, la biblioteca viene annoverata tra i grandi successi di questa amministrazione, ancora una volta con un "Riaprirà, è previsto, diventerà".
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Un'eterna promessa. Non riusciamo davvero ad essere una città a misura di studente.
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