E’ il sabato che precede la Settimana Santa, periodo la cui sacralità non ha paragoni per alcun molfettese. U Temmure è pronto a risuonare assieme al piffero e al grido della tromba che ne squarcia la melodia, è il segnale che ogni molfettese che si rispetti ha atteso con ansia: l’inizio della Pasqua.
Con un giorno di ritardo, ma con estrema puntualità, alle ore 15.30 la croce si presenta sul sagrato della chiesa del Purgatorio, sulle note de “I Funerali di Alessandro Manzoni”, marcia funebre che apre la processione della Vergine Addolorata, primo appuntamento con la fede e la tradizione della Pasqua molfettese.
Alle ore 16, dopo l’ascolto di “Jone” eseguita come tutte le marce dai due complessi bandistici molfettesi che si sono riuniti per l’occasione, tocca allo “Sventurato”, mentre il baldacchino si innalza pronto per l’uscita del tanto atteso simulacro della Vergine Addolorata, portata in spalla e accompagnato dagli arciconfratelli dell’arciconfraternita Morte (o dal Sacco Nero).
Da qui la processione scivolerà lentamente per le vie del centro cittadino seguendo il tradizionale percorso, confidando nella clemenza del tempo, ormai incerto da diversi giorni