Tradizione ed unicità. Sono questi i due termini che possono rispettivamente classificare il 20 aprile che Molfetta sta per accingersi a vivere e quello invece trascorso 365 giorni fa. Una data simbolica per tutta la città, quella della morte di don Tonino Bello, rievocata solo un anno fa, nel venticinquesimo anniversario, con la visita di Papa Francesco, rappresentando così un unicum nella storia della città.
Oggi, 20 aprile 2019 invece, il compimento della tradizione, con la processione della Pietà, ultimo atto della Settimana Santa. Tutto collegato da un filo rosso. La storia più antica e più recente della religiosità molfettese riassunte in una data. Per questo oggi per Molfetta è un giorno un po’ speciale.
E forse non poteva celebrarsi nel miglior modo possibile questo anniversario dalla visita pastorale del pontefice, se non con l’apice della tradizione popolare molfettese. Ed è proprio la Pietà che oggi alle ore 12 varcherà il sagrato della Chiesa del Purgatorio, quella stessa Pietà che il 22 maggio 2016 era stata portata in processione per le vie di Roma, con la sacra benedizione di Papa Francesco.
Papa Francesco, che un anno fa, proprio su Corso Dante, palcoscenico principale dell’ultima processione pasquale, celebrava la messa in memoria di don Tonino, vescovo col grembiule “che odorava di popolo”, così come si legge nelle targhe in sua memoria. Oggi è un giorno speciale, pronto per essere vissuto, in memoria di ciò che è stato, godendosi ogni attimo di ciò che sarà. Molfetta si prepara a godere ogni attimo del suo Sabato Santo.