Cultura

“Io guardo il mare”, grande successo per la mostra dell’Osservatorio del Mare

Luigi Caputi
"Io guardo il mare"
Si è tenuta presso la Chiesa della Morte il 4 e 5 maggio
scrivi un commento 325

Un unico intento unanime, uno comune spirito ecologico. Ilnresto, per dirla iperbolicamente con Califano, è noia. L’Osservatorio del Marena Molfetta è un’associazione di cittadini volontari che, guidata da MaddalenanDe Virgilio, si prefigge e persegue l’obiettivo di promuovere la biodiversitànmarina con una forma mentis scientificanma non accademica, specialistica ma non astratta, analitica ma non avulsa dallanrealtà, anzi immersa sin negli abissi più profondi della società.

Nellengiornate di sabato 4 (dalle 18 alle 21) e domenica 5 maggio (dalle 10 alle 13,npoi ancora dalle 18 alle 21) l’OMM ha adibito la suggestiva location dellanChiesa della Morte, gioiello del centro storico molfettese, a sede di unanmostra fotografica collettiva. “Si tratta- ha spiegato ai nostri microfoninMaddalena De Virgilio, presidente dell’Osservatorio- di una mostra talmentencollettiva da divenire iperattiva e interattiva. Ciò che cerchiamo dinrealizzare, attraverso una raccolta di fotografie scattate dai cittadini delnNord pugliese costiero, è l’idea di catturare la percezione visuale collettivandell’ambiente marino.”

Dal Gargano a Monopoli, lo scorso fine settimananmolfettese è stato inciso in profondità dai più svariati tentativi di bloccarennell’istante immobile ed eterno della macchina fotografica il flusso dinamico dellanfauna e del paesaggio costiero. Restituire l’autenticità della nostra terrandopo averla immortalata non è un’utopia. Italo Calvino sosteneva nel racconton’”Avventura di un fotografo” che la fotografia fosse una negazione ingannevolendella realtà. Possiamo pensare tuttavia che più fotografie, continuamentenelaborate nel tempo e nello spazio, unite e interpretate dal pensiero e dalnsentimento umano e sociale, ricostruiscano una realtà talvolta negata entrascurata dalle persone che la abitano, dai nostri occhi superficiali primanancora che dall’obiettivo. L’Osservatorio del Mare a Molfetta vuole invitare incittadini ad osservare, non soltanto a vedere ma a guardare e capire per poi (non)nagire ecosostenibilmente. “Non esponiamo soltanto i frammenti affascinanti- handichiarato la presidente De Virgilio- non offriamo solo la parte idillica delnnostro ambiente marino.

Se alcunincittadini dal Gargano ci hanno inviato foto di piante locali, e altri danMargherita di Savoia hanno optato per fenicotteri e animali a acquatici, non ènmancato chi ha scattato fotografie che denunciano lo stato di abbandono e dinscarsa tutela della biodiversità costiera. Abbiamo realizzato e proiettatonnella mostra un video che cerchi di riassumere e racchiudere le diversenpossibilità di manifestazione e percezione visuale della nostra terranaffacciata sul mare o immersa in esso. Lanceremo questo stesso video sullannostra pagina Facebook e su Youtube. Cercheremo poi di studiarenscientificamente e statisticamente i feedback degli utenti reali e virtualindella mostra e del video.” Ogni visitatore ha infatti ricevuto, una voltangiunto nella Chiesa della Morte, una scheda compilativa e anonima al cuininterno ha potuto registrare la propria soggettiva impressione sensibile dinfronte a quanto esposto. Inoltre, l’OMM continuerà a ricevere fotografie enterrà significativamente conto dei commenti e delle reazioni che risulterannondalla diffusione mediatica e telematica dei prodotti raccolti. La mostra del 4ne 5 maggio, in questo senso, è stata un punto di partenza, o quantomeno hanrappresentato una tappa propedeutica alla prosecuzione di un percorso che nonnha alcuna intenzione di fermarsi.

“Lavoreremo nei prossimi mesi- ha detto MaddalenanDe Virgilio- sui risultati di questa mostra in termini di censimento visualendella biodiversità. Del resto, quest’ultima impostazione censoria ci ha semprencaratterizzato e sempre ci caratterizzerà. Studiamo a laboratorio e calcoliamondettagliatamente, ma in ultima istanza ci rivolgiamo sempre e comunque allancomunità. Soltanto collettivamente possiamo proteggere e valorizzare il nostronambiente. Siamo socialmente attivi, ma apolitici e apartitici come la natura.nQuest’ultima non ha interessi ideologici e preconcetti, restituisce con curanciò che le viene dato.” La nuova frontiera che l’OMM intende coltivare è unanscienza dalle fondamenta comunitarie e civili, la Citizen Science.

Osservazione, confronto, attività collaborativa e laboratoriale sono lencomponenti indispensabili perché l’edificio della scienza possa costruirsi ensorreggersi. Dallo sguardo microscopico alla macroscopica comprensione,ndall’analisi biologica e chimica alla catalisi sociologica e civica. “Stiamonallestendo- ha concluso la presidente dell’Osservatorio- eventualmente anchencon la disponibilità di una nuova sede dell’associazione, dei laboratori dinCitizen Science aperti indiscriminatamente alla cittadinanza e allenscolaresche. Momenti fondamentali di queste attività saranno l’osservazione alnmicroscopio dei nostri plancton e il confronto relativo alla percezione dinquanto osservato.” Affondate saldamente le proprie radici nel nostro mare,nl’OMM si proietta verso il futuro e i cittadini, disinteressato a tutto quantonnon rappresenti o riguardi la realtà ambientale.

mercoledì 8 Maggio 2019

(modifica il 29 Luglio 2022, 3:20)

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti