Cultura

Perino & Vele fanno ritorno in Albania con Western promises

La Redazione
Perino & Vele
Inaugurazione della mostra del duo italiano, a cura di Gaetano Centrone e Genti Gjikola, giovedì 19 settembre 2019, alle ore 19, presso il COD – Center for Openness and Dialogue, a Tirana
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Dopo la partecipazione al XXIII Premio Onufri al giro di boa tra 2017 e 2018, Perino & Vele fanno ritorno in Albania con Western promises. La prima personale nel Paese delle Aquile degli scultori italiani Emiliano Perino (New York, 1973) e Luca Vele (Rotondi, 1975) sarà inaugurata giovedì 19 settembre, alle ore 19, nelle sale del COD – Center for Openness and Dialogue di Tirana, al pian terreno del Palazzo del Primo Ministro albanese. La mostra, che include una selezione di alcune tra le più significative opere del duo – sculture, disegni e il documentario Video su carta (2011) del regista Antonello Matarazzo – è curata da Gaetano Centrone e da Genti Gjikola, quest’ultimo curatore interno del Centro.

Artisti tra i più originali interpreti della contemporaneità, Perino & Vele si sono imposti sin dagli esordi, verso la fine degli anni Novanta, per lo stile unico e definito, e per il linguaggio che attinge a piene mani tanto dallo scenario urbano della nostra epoca quanto dalla grande tradizione culturale italiana e mediterranea. Uno dei tratti più caratteristici del loro lavoro nasce dalla ricerca dell’antica tecnica della cartapesta, un materiale in sé povero, recuperato nell’ambito dell’artigianato, e rivisitato dal duo artistico attraverso la realizzazione di opere di interesse non solo formale, ma testimonianza simbolica di fragilità umane e debolezze sociali.

Sarà presente in mostra anche Pelle d’elefante (1998), che Harald Szeemann volle alla XLVIII Biennale di Venezia del 1999: la scultura abitabile è formata da una pelle d’elefante in cartapesta sistemata a mo’ di tappeto, mentre sopra vi sono disposte due poltrone in ferro tutt’altro che comode. I grandi sogni di opulenza e benessere del mondo occidentale si rivelano per quel che sono: delle false e scomode promesse basate su sopraffazione e crudeltà.

Uno tra i loro più famosi cicli è dedicato a Elpìs, la Speranza della mitologia greca, presentato in questa mostra con diverse anfore ricoperte di strati di cartapesta: reperti archeologici di uso quotidiano, rivestiti da interpretazioni contemporanee e costituiti da bitume organico, a mescolare periodi, simboli, identità, appartenenza. Il tutto con sanguinosa destrezza.

La mostra sarà aperta dal 19 settembre al 31 ottobre 2019, presso il COD di Tirana, con gli orari di apertura ufficiali del Centro (ingresso libero).

domenica 15 Settembre 2019

(modifica il 28 Luglio 2022, 23:47)

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