«Minprenderesti posto in aula per favore? Il mio treno ha fatto ritardo», «Inauguriamoncon un selfie l’inizio di questo nuovo semestre»
Ai tempi delnCOVID-19, non è così, purtroppo, che si inaugura un nuovo semestrenuniversitario: ma l’inizio è solo modificato, non rimandato! All’Universitàndegli Studi di Bari “Aldo Moro”, frequentata da molti molfettesi, ènla piattaforma Microsoft Teams ad arrivare a casa degli studenti, il cuinpercorso accademico non si arresta a causa dell’epidemia.
La nuovansfida per svolgere agevolmente la didattica a distanza coinvolge tanto glinstudenti quanto i docenti, alle prese con le novità del web e con le riunioninvirtuali, che si sostituiscono, in questa situazione di emergenza, allentradizionali lezioni face to face.
Il passaggiondalla realtà immediata a quella mediata non è scontato come sembra, a partirendal semplice gesto che si compie per prepararsi all’inizio di una lezione: piuttostonche mettere i libri e i quaderni per gli appunti nel proprio zaino, bisognanmunirsi di una comoda scrivania e di un PC, o perché no, semplicemente delnproprio smartphone, in attesa che il docente di turno avvii la riunionenvirtuale, alla quale si partecipa disattivando audio e video e si ha lanpossibilità di intervenire, ponendo domande e curiosità sulla chat stessa.
Una lezionenvirtuale non può certo appagare quanto la presenza in aula, ma possiedencomunque degli aspetti positivi, come per esempio il risparmio del temponnecessario a raggiungere l’università e il risparmio dei costi sui biglietti onsugli abbonamenti dei mezzi di trasporto.
Così, mentre si festeggia anche il traguardo dei primi 8 laureati online del corso dinlaurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria, con tantondi stretta di mano virtuale, gli scambi di battute fra colleghi di corsoncambiano.
«Ma tu riescina sentire? La mia connessione non è molto veloce», «Ricordati di disattivare ilnmicrofono, non vorrai disturbare la lezione», «Il passo dal letto allanscrivania è traumatico quasi quanto quello da casa alla stazione»!
Diventerànun’abitudine?