Cultura

La storia antica ma intramontabile dei teatri molfettesi

Antonio Aiello
Teatro La Fenice
Dalla lettera del maestro Muti sulla chiusura dei luoghi di cultura, al ricordo dei più famosi e storici teatri della nostra città
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Nei giorni scorsi, ha fatto scalpore la lettera del maestro Riccardo Muti, al premier Conte, sulla decisione di tenere chiusi musei, luoghi di cultura e soprattutto teatri.
Nonostante oggi non ci siano più teatri in città, Molfetta ha avuto nei secoli scorsi un’importanza teatrale di primissimo piano. Infatti, il primo teatro pugliese fu inaugurato proprio a Molfetta, nel 1811, con una capienza di 400 posti. Era noto come il Teatro vecchio ma il suo vero nome era Teatro comunale Maria Teresa ed era ubicato presso il palazzo di città.
Sotto l’amministrazione dell’allora sindaco, Felice Fiore, la città arrivò ad essere inserita tra le “piazze teatrali” più famose dell’intera penisola.

Ma la passione teatrale della nostra città era viva già a partire dal diciottesimo secolo, quando, i seminaristi molfettesi, presso il teatro allestito nel Seminario vescovile, rappresentavano drammi sacri durante il carnevale. Rappresentazioni che furono rese poi accessibili anche alla gente laica.

Tuttavia, dopo la demolizione del suddetto Teatro comunale Maria Teresa, a causa del prolungato stato di abbandono, nel 1909, gli appassionati decisero di far sorgere un nuovo teatro: il Politeama Attanasio, in via Respa.
Fu inaugurato con l’esecuzione de “Il ballo in Maschera”, diretto da Peruzzi, ma ebbe una vita breve. Fu, infatti, demolito durante il primo conflitto mondiale per ricavarne e riutilizzarne il legname con cui era stato costruito.

Nell’arco di tempo intercorso tra i due teatri, ne sorse un altro che, però, durò molto poco. Si tratta del Teatro Allegretta, edificato da un negoziante di legname che ebbe l’iniziativa di colmare il vuoto teatrale venutosi a creare a Molfetta.

Nel 1914, poi, fu fatto costruire il teatro chiamato Politeama Sociale, collocato nell’atrio dell’antico convento di Santa Teresa, da cui si accedeva dall’attuale via Ugo Bassi. Un tragico destino ne decretò però la distruzione, nel marzo del 1919. Durante una rappresentazione, un cantante rovesciò inavvertitamente una “spiritera” che, in meno di quaranta minuti, ridusse in macerie l’intero teatro.

Sicuramente, molti ricorderanno oggi il teatro La Fenice, dove andò in scena con successo la prima del “Il conte Marchi” di Peruzzi”. Era il 1936. Un teatro che ebbe molta notorietà e vide esibirsi molte compagnie di operetta, di rivista e prosa e molti artisti di spiccato valore.
Nel 1957, fu demolito per far spazio al cosiddetto “grattacielo”: un edificio a nove piani che, tuttora sorge all’angolo fra corso Umberto e via vittorio Emanuele, affacciandosi su piazza Garibaldi.
Calato il sipario sul teatro La Fenice, scomparse per sempre il teatro a Molfetta, lasciando spazio alla novità dei cinematografi.

domenica 15 Novembre 2020

(modifica il 28 Luglio 2022, 9:10)

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