Dopo l’estate, tutto ricomincia e difficilmente resta uguale a prima. L’immobilismo estivo, rivela molti cambiamenti in ogni ambito, da quelli più personali a quelli lavorativi. Anche il mondo politico, nazionale e locale, non è da meno e se gli appuntamenti – elettorali e non – diminuiscono nei mesi più caldi dell’anno, si amplificano il chiacchiericcio e le ipotesi su un futuro non troppo lontano.
Del resto, l’estate della politica è stata parecchio turbolenta, subendo l’onda d’urto di una primavera che ha scombussolato le carte in tavola e gli equilibri pregressi. L’alleanza di governo tra Cinque Stelle e Lega ha avuto o avrà molto presto ampie ripercussioni anche sul mondo locale, dove sono possibili notevoli stravolgimenti di fronte.
All’interno del centrodestra la stagione estiva potrebbe aver portato notevoli cambiamenti. Ci siamo lasciati, nelle ultime settimane primaverili, con gli scricchioli tra Pino Amato e il resto dell’opposizione e proprio il consigliere dell’UDC potrebbe presto lasciare la propria casa. Diversi gli ammiccamenti con la Lega di Salvini e i suoi pochi esponenti molfettesi, che potrebbero riconoscere nel consigliere comunale il futuro leader del partito per ampliarne il consenso. Di chiacchiere e ammiccamenti però ancora si parla, con gli equilibri che potrebbero ridefinirsi in vista delle prossime scadenze elettorali.
Due, per l’esattezza: le Europee del 2019 e le Regionali del 2020. E se la prima servirà da test per capire quanto in ascesa è il consenso delle attuali forze di governo, sarà proprio sull’appuntamento del 2020 che si ridefiniranno nuovi assetti. Il punto interrogativo più ampio è ancora nel centrodestra, dove Forza Italia sembra proprio essere divisa in due aree. Se da un lato la guida di Silvio Berlusconi non sembra più essere così salda, per ovvi motivi, dall’altro, a livello locale, si potrebbe assistere ad un ampliarsi dello scontro interno tra Antonio Azzollini e la senatrice Carmela Minuto, che potrebbe cercare consensi anche al di fuori del partito e perché no, guardando anche a qualche esponente dell’attuale maggioranza a Molfetta.
Ipotesi e piccole fantasie, che potrebbero diventare reali nei prossimi mesi. Ancora poco chiare anche le intenzioni dell’ex sindaco e senatore, che potrebbe tentare una nuova discesa in campo, magari all’europarlamento o eventualmente come governatore della Puglia.
Dall’altra parte, c’è invece un centrosinistra che si lecca le ferite post 4 marzo e tenta di ripartire, soprattutto cercando la spinta dal nazionale. Nel PD, due le tappe fondamentali: il congresso, la cui data tarda ad arrivare e, ancora, l’appuntamento delle Regionali, dove molto dipenderà da un’eventuale ricandidatura di Michele Emiliano, la cui presenza o meno potrebbe restringere o allargare la partecipazione di altre forze di sinistra nella coalizione, su tutte Liberi e Uguali, la cui adesione oggi è tutt’altro che scontata. Diverso è il caso di Potere al Popolo, la cui posizione radicale al momento esclude qualunque tipo di intesa con le altre forze di centrosinistra.
I Cinque Stelle invece, che hanno registrato risultati straordinari alle Politiche, si affidano invece ancora ai Meetup di cittadini, fin ora incapaci di incidere sul locale, dove non è ancora riconoscibile una vera leadership.
Ultimo interrogativo, lo riserviamo al mondo del civismo, sceso in campo timidamente durante l’ultima tornata elettorale. Anche qui potrebbe essere importante, per non dire fondamentale, la permanenza in campo di Emiliano, che magari potrebbe ripescare nuovamente dal mondo civico molfettese una candidatura importante, come fu nel 2015 quella di Saverio Tammacco.
Ancora di pourparler però si tratta, le carte resteranno coperte per diversi mesi, il tavolo però è molto caldo e noi abbiamo avanzato piccole previsioni sul futuro della politica molfettese, tutt’altro che scontato.