Quattro anni dopo “Prisoner 709”, torna in scena Michele Salvemini, in arte Caparezza, con Exuvia.
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“Il cd più difficile – ha da sempre dichiarato l’artista molfettese – Ce ne sono altri sette con cui fare i conti. Strada facendo gli argomenti diminuiscono e la voglia di portare qualcosa alle orecchie delle persone si indebolisce”.
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Nel corso della mattinata di ieri, a La Stampa, poi ripreso dai canali Instagram di Radio Deejay, Caparezza si era definito, scherzosamente, un Bob Dylan se il rap fosse ciò che si ascolta quotidianamente.
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E, nella serata del giorno del lancio del suo ottavo lavoro, si chiude nel salotto di Rai Uno, nel programma TV7, da sempre vicino alle periferie, mafia, temi sociali. Must dei lavori di Michele Salvemini, mai banali, sempre attuali, con un pizzico di ironia, ma sempre con tanta verità nell’affrontare di petto le verità del momento. Nel programma condotto da Sergio Zavoli
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“Questo disco rappresenta davvero un cambiamento per me, soprattutto nel modo in cui è stato concepito – afferma Caparezza – In un momento particolare per me, perché sono entrato definitivamente nell’età adulta e mi voglio sbarazzare di tutto ciò che è il passato, invece che ricorrerlo affannosamente ed inutilmente”.
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Poi, il focus sui temi centrali dell’album, primo fra tutti, il cambiamento.
n”Tutto l’album è incentrato sul cambiamento – prosegue l’artista – Uno dei più importanti, per esempio, è il mio passaggio artistico da Mikimix a Caparezza. A volte il traguardo parte da un passo falso, che si rivela in realtà il passo giusto. Ecco che, si lì, inizia il percorso, quasi dantesco”.
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Immancabile anche il riferimento ad uno dei pezzi cardini di “Exuvia”, che si intitola “La scelta”.
n”La scelta è una via d’uscita soprattutto quando ci si trova nel limbo dell’indecisione o delle decisioni da prendere che non si ha il coraggio di prendere. Il limbo è uno dei protagonisti di questo album. Dal limbo si può uscire solo abbandonando la condizione precedente, muovendosi nella direzione della scelta, entrando in una fase nuova. Io, ad esempio, non sono più il ragazzo che cantava “Sono fuori dal tunnel”. Ho fatto la scelta di non rappresentare più il pungolatore del costume comune perché non è più il tempo per me di farlo. Non voglio fare la parte dell’anziano che fa la break dance”.
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Adesso il cantante molfettese si preparerà al tour che, tra otto mesi, lo vedrà in scena con il suo album “Exuvia” nei palasport italiani, tra cui la vicina Bari.
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