Spettacolo

“Le abiuratrici”, il nuovo film di Antonio De Palo

La Redazione
Valeria Solarino e Claudia Potenza
Il film parteciperà al Braunschweig Film Festival, dal 19 al 24 novembre
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Gocce di memoria. Capaci di diventare un mare di ricordi. Anche se quei ricordi rischiano di essere affogati dalla nebbia della realtà. Una realtà così meccanica da diventare piuttosto un programma. Un protocollo. Pseudoscienza.

“Le abiuratrici”, il nuovo film di Antonio De Palo è come sempre sconvolgente. Nessuno sconto ai buoni sentimenti, zero appeal concesso alla retorica, infinita condensazione di messaggi. In meno di 15 minuti, musica e immagini guidano alla scoperta di un mondo distante dal nostro. Siamo nel 2087, il genere umano si divide in soggetti positivi e negativi. Gli uni rispettano in pieno il protocollo Eugene 51, finalizzato all’eliminazione preventiva delle malattie. Gli altri sono “imperfetti”, e quindi destinati al confino.

Vera (Valeria Solarino) assume le vesti della donna iperpositiva. Suo marito fa parte dell’altra metà del mondo. Il governo (rappresentanto da Michelangelo Dalisi) ne impone la separazione. La razza pura (rimbomba pesantemente il programma del nazismo ariano) non può sporcarsi. E chi non accetta lo stato delle cose, finisce nel protocollo delle abiuratrici irreversibili.

Vera decide di non privarsi dell’amore. Ma viene privata di un nome (diventa “Abiuratrice 929”), della vita e pure della vista. Chi non vede, però, rischia di dimenticare. La bellezza delle cose e dell’amore.

Ma siccome la vita è troppo forte per essere ingabbiata, basta poco per tornare a ricordare. Roberta (Claudia Potenza), abiuratrice come lei, si fa testimone di un miracolo. Basta una goccia di rugiada che cade da un albero per sgretolare l’ostacolo alla memoria. E così accade, durante un momento di uscita concesso dal governo. “Abiuratrice 929” viene sfiorata da una goccia e si ritrova in un mare di emozioni a riabbracciare suo marito. Torna vera, di nome e di fatto.

Il film, realizzato con il contributo di Apulia Film Commission, Regione Lazio – Fondo Regionale per il Cinema e l’Audiovisivo, oltre che da una serie di sponsor del territorio, è il manifesto della libertà. Di scegliere, vivere, essere se stessi. Al di là della tecnica e di ogni possibile schema. Ideologico e scientifico.

Un film totale, nel senso che in pochi minuti dipinge un’umanità intera, prescindente dalle differenze. Che queste poi siano vere o presunte, poco conta. Siamo una cosa sola. Lo dice la storia, lo conferma la memoria. E ogni giorno, dice il film tra le righe, può essere giorno della memoria.

“Le abiuratrici” parteciperà alla 33esima edizione del Braunschweig Film Festival, dal 19 al 24 novembre. Presto verrà presentato anche a Molfetta.

lunedì 18 Novembre 2019

(modifica il 28 Luglio 2022, 21:56)

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