Calcio

Bella da vedere, sfortunata e ingenua. Che volto ha la Molfetta Calcio?

Angelo Ciocia
Marco Vitale dal dischetto contro il Barletta
Sei turni senza vittoria, prima le sconfitte con San Severo, Molfetta Sportiva e Fortis Altamura, poi i pareggi con UC Bisceglie, Casarano e Barletta. Nel mezzo il non gol di Cfarku, alcune espulsioni e un periodo no
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Che volto ha la Molfetta Calcio? Bella, bellissima da vedere quando gioca nello stretto, quando aggredisce gli spazi, quando gioca a pochi tocchi. Ingenua, sprecona, sfortunata negli ultimi minuti. Sempre fatali.

Con i “se” e con i “ma” non si va da nessuna parte, ma la Molfetta Calcio senza questo disastroso novembre e senza queste sbavature sarebbe prima incontrastata del girone di Eccellenza Pugliese.

Sarebbe. La storia dice che i ragazzi di Pino Giusto sono ottavi, a +4 dal Corato che oggi giocherebbe i playout, e a -3 dal Vieste che oggi sarebbe virtualmente ai playoff.

Ciò significa navigare nel mezzo. Significa che Vitale e compagni devono decidere se essere belli da vedere. O ingenui da far paura.

Il match con Barletta è la fotocopia della stagione: dominio assoluto per tre quarti di gara, gioco fluido e sciolto. Poi il pareggio, fortunoso, del Barletta. Una deviazione beffarda di Saani che devia anche il match. I ragazzi di Pino Giusto si innervosiscono. Un normale fallo di Ventura si trasforma in un cartellino rosso evitabile: il bomber, già ammonito in precedenza, non accetta la decisione arbitrare e sbatte il pallone a terra. Uomo in meno e partita tremendamente in salita. In due minuti gol subito e uomo in meno. Per fortuna Petruzzelli vola e salva il pareggio.

Ma la Molfetta Calcio che volto ha?

Di sicuro, il match con il Barletta, testimonia un rapporto difficile e complicato con la fortuna. Prima Vitale fa vibrare il palo, poi da un calcio piazzato, la ribattuta ospite trova una serie di deviazioni che spiazzano Petruzzelli.

Ma non solo sfortuna. Il periodaccio inizia a San Severo. Contro l’Alto Tavoliere il Molfetta vince. Poi il giudice sportiva stoppa tutto: un calciatore molfettese viene ammonito due volte e non espulso dall’arbitro, quindi il match si ripete a metà novembre.

Il 4 novembre il derby molfettese sorride alla Molfetta Sportiva e fa emergere le prime lacune in casa Molfetta Calcio. Ok la sconfitta ci sta, ma qualcosa nella testa non va e lo dimostrano le tante, troppe, occasioni sprecate e i primi cartellini rossi che fioccano tra Vitale e compagni, molti dei quali decisamente evitabili.

L’11 novembre è la volta del primo big match: Molfetta non demerita, ma la Fortis Altamura si impone 3-2. In settimana, poi, si giocherà il recupero contro il San Severo e anche in terra dauna arriva una sconfitta.

Giusto confermato, Giusto licenziato. Il dilemma shakesperiano incombe, il match in campionato anche. Da quel momento in poi la Molfetta Calcio non perderà più, ma non può tornare a sorridere. Una prova incolore e scialba contro l’Unione Calcio Bisceglie, il match vivace e bello contro il Casarano, il dominio contro il Barletta che non si concretizza. Tre punti in più in classifica che potevano essere certamente nove.

E se fosse entrato il gol di Cfarku. E se il piede di Saani non ci fosse stato in quella mischia. E se Ventura non fosse stato espulso, chissà cosa avrebbe riservato il forcing finale. E se il tiro di Antonelli non avesse beffato Petruzzelli. E se l’arbitro si fosse accorto dell’espulsione a San Severo.

Troppi se, troppi ma. Ma siamo certi che la Molfetta abbia solo una faccia? E se fosse che, per tutta la stagione, dovremmo convivere con una squadra tanto bella, quanto sfortunata e ingenua nei momenti clou?

Dicembre può darci le risposte giuste. Dicembre può cancellare il novembre horribilis della Molfetta Calcio.

lunedì 3 Dicembre 2018

(modifica il 29 Luglio 2022, 8:06)

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