“Con quale maglia e su quale manto erboso italiano hanno giocato insieme Gigi Buffon, Nicola Ventola e Antonio Bellavista?”, se questa domanda fosse formulata in un quiz-show serale varrebbe un altissimo premio e forse qualche concorrente sarebbe inciampato nella risposta.
Avanti “tuttologi” del calcio, consultate almanacchi e i grandi motori di ricerca in internet. La risposta all’enigma però ve la forniamo noi.
Il mitico Buffon ha giocato insieme a Nicola Ventola e Antonio Bellavista, indossando la maglia azzurra dell’under 16 in un mercoledì di febbraio di 25 anni fa, precisamente il 16 febbraio. Adesso arriva la seconda risposta, il manto erboso che li ha visti giocare insieme era il “nostro” Paolo Poli. Era la terza gara degli “azzurrini” nel girone due del torneo continentale di categoria. La nazionale azzurra battè i pari categoria dell’Olanda. La rete porta la firma di Nicola Ventola, entrato in campo al 75’ minuto di gioco al posto di Montanaro, su assist di Antonio Bellavista, subentrato al posto del cesenate Rivalta. I tecnici di quei baby erano Antonio Rocca e Sergio Vatta. Da quel 16 febbraio di 25 anni fa, l’adolescente Gigi Buffon, di strada ne ha fatta. L’anno successivo esord in prima squadra sostituendo il portiere titolare del Parma Luca Bucci nella gara con il Milan, il 19 novembre ‘95, difendendo la porta giallo-blu dagli attacchi rossoneri, figurando tra i migliori in campo. Per la cronaca la gara finì a reti bianche.
Da quell’anno ha disputato oltre 650 gare in serie A con un palmarès tra i più ricchi: 5 coppa Italia, 6 supercoppa, 9 scudetti, 1 coppa Uefa, un campionato di serie B e una supercoppa francese a livello di club.
L’unico trofeo a rappresentare un tabù è stata la Champions. Con quella maglia azzurra, in cui i molfettesi lo hanno ammirato giovanissimo nel “Paolo Poli” ha conquistato il tetto del Mondo nel 2006, più un titolo europeo con l’Under 21 e una medaglia d’oro ai giochi del mediterraneo.
Se Buffon è diventato un idolo dell’Italia pallonara, la carriera dei due baby baresi è stata costellata di momenti belli e momenti meno brillanti, tanto da perdere le tracce nel calcio che conta. Quella nazionale era formata da promettenti stelle calcistiche cadute senza gloria come Pecorari e Trotta che militavano nelle giovanili della Juventus, De Francesco e Perlucchetti giovani promesse rossonere, i granata Rindone, Montanaro e Mercuri ed il mantovano Paolo Antonioli. Fra i convocati di quella squadra faceva parte anche l’attuale allenatore della Primavera del Pescara Luciano Zauri che ha vestito le maglie dell’Atalanta, Chievo, Lazio, Sampdoria, Fiorentina e Pescara conquistando una coppa Italia con la maglia della Lazio.
Questo amarcord ci fa tornare in mente i tempi d’oro del calcio molfettese dei primi anni ’90, quando i colori biancorossi militavano in serie C2 e i nostri dirigenti avevano un peso a livello federale.
Se il “vecchio” manto erboso del “Paolo Poli” avesse potuto parlare prima di andare in pensione, ci avrebbe suggerito altri nomi di famosi calciatori che hanno affondato i loro tacchetti. Ci viene in mente la presenza di Pasquale Luiso stella nascente, all’epoca, del Sora vincitore della classifica cannonieri nel torneo di C nella stagione 1993-94 con i molfettesi decimi in classifica con Pino Raffaele in panchina ed Ennio Cormio direttore sportivo. Oppure un giovanissimo Vito Grieco, per parlare di un molfettese, attualmente in vetta alla classifica del girone A della serie C con il Pro Vercelli come allenatore.
Per il momento ci dobbiamo accontentare di seguire le sorti calcistiche della nostra città in anni di anonimato nelle categorie regionali, in attesa di tempi migliori. Certe emozioni e certi ricordi a volte tornano e resistono anche con il tempo che passa.