Calcio

Eccellenza, il bilancio delle molfettesi

La Redazione
Molfetta Calcio
A luci alterne il Molfetta Calcio, rimandato. Bocciata senza appello la Molfetta Sportive
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Mentre le molfettesi arrancano, i molfettesi raccolgono gioie nel campionato di Eccellenza.

Pasquale de Candia ha condotto il Casarano alla vittoria del campionato. Seconda affermazione consecutiva per lo storico secondo di Nicola Ragno che, dopo la promozione da subentrato in panchina dell’Omnia Bitonto, bissa il successo a Casarano. Una squadra che ha rispettato i pronostici estivi imponendosi in Eccellenza.

Doveva imporsi anche la Molfetta Calcio. O almeno aveva l’obbligo morale di provarci. Vuoi il nuovo Paolo Poli, vuoi gli investimenti estivi, i biancorossi hanno condotto un campionato opaco. Primi nelle fasi embrionali del campionato, si sono sciolti come neve al sole. Novembre e dicembre mesi horribilis: 0 vittorie e fuori dalla zona playoff. Zona che era ampiamente alla portata di Vitale e compagni. Bozzi, Fumai, Terrone, Ventura, Vitale, Lorusso, Logrieco, Lanzillotta, Loseto sono gente che non serve di certo per una tranquilla salvezza. Ma per obiettivi maggiori, mancati.

Quattro uomini in panchina, Giusto, De Gennaro pro tempore, Sportillo e Bartoli nel doppio ruolo, sono troppi per una squadra che ha mancato in termini di continuità. E ha mancato anche di tranquillità: poche, pochissime, le gare in cui ha terminato con undici le gare.

Note assolutamente positive sono l’entusiasmo che ha riacceso il Paolo Poli e l’ottimo lavoro con i giovani. Non solo nel settore giovanile dove la stagione è stata esaltante, ma anche con i vari Cfarku e De Santis, il portiere del futuro, l’under che gioca da veterano.

Male, malissimo, la stagione della Molfetta Sportiva. Retrocessa senza appello, una squadre con pochissime luci (il derby vinto di novembre) e infinite ombre, a partire dal mistero del titolo che ha portato ad una serie di provvedimenti del giudice sportivo.

Due squadre diverse, con un obiettivo in testa: riportare Molfetta dove merita. Obiettivo fallito in questa stagione, ma sicura base da cui ripartire.

E se ora è troppo presto per parlare di mercato, ambizioni future e tutto ciò che ruota intorno al calcio, delle certezze arrivano proprio dalle molfettesi e dai molfettesi.

De Candia non è più l’allievo, ma è un abile maestro. Vitale non è più solo l’uomo dell’ultimo passaggio, ma si è messo in proprio in diverse occasioni. De Santis è sempre il giovane, l’under, ma ha anche una personalità da veterano. Antonelli è il jolly del centrocampo made in Molfetta e il gol nel derby che ha regalato l’unico vero sorriso della Molfetta Sportiva ne è la prova.

E poi il nuovo Paolo Poli. Gioiellino gustoso, catino bollente, stadio che unisce uomini e donne, famiglie e bambini. Teatro che merita un palcoscenico migliore dell’Eccellenza.

giovedì 2 Maggio 2019

(modifica il 29 Luglio 2022, 3:36)

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