Partirà sabato 9 novembre, alle ore 15, il campionato dell’ASD Don Bosco Molfetta. Notizia normale se non fosse che la squadra è praticamente l’oratorio della Parrocchia San Giuseppe, tanto chiacchierato ultimamente dopo che i salesiani hanno lasciato il loro luogo cult.
E nel momento più difficile, la sfida più affascinante. “L’idea non è mai nata, c’è sempre stata. Abbiamo avuto semplicemente voluto metterla in atto in maniera seria e concreta. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo messo in atto, con le forse dei sacerdoti, del presidente Pietro de Santis e di tutti noi dello staff, una macchina mai vista prima in oratorio. Con uno statuto serio un organigramma serio e uno scopo serio”, parte da qui il racconto di Sergio Porta, vicepresidente e allenatore degli Allievi, che ci spiega come l’ASD Don Bosco Molfetta è nata e ha mosso i primi passi.
Primi passi che la vedono attiva sui social, con la presentazione del logo, ideato e disegnato da Luca Mininni, prendendo spunto dal primordiale stemma salesiano che raffigura un bosco, una stella raggiante, un cuore infiammato, una grande ancora e San Francesco di Sales. Oggi, il nuovo stemma vanta la forma di un esagono con il 6, multiplo di 3 che rappresenta la Trinità, i colori sociali bianco e rosso, storici colori molfettesi, il mare, simbolo di Molfetta, le braccia intrecciate, raffiguranti l’unione, le lettere DB, dedicate al punto di riferimento Don Bosco, la penna e il libro che riprendono San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e poi i simboli del primordiale logo, la stella, l’ancora e il cuore.
“Le emozioni sono tante e inspiegabili. Mi sono sempre chiesto se tutti questi sforzi fatti da parte di tutti un giorno ne sarebbero valsi la pena – le parole di Sergio Porta, che continua – Dopo la giornata di ieri, con l’inaugurazione delle varie squadre che comporranno le diverse categorie Mini-Esordienti e Allievi Under 17, la benedizione da parte di don Dario e don Raffaele e l’aiuto indispensabile dell’Anspi Molfetta, con la figura del presidente Pietro Toma, e di una grande delegazione dell’AVIS Molfetta, si è realizzato di aver creato qualcosa di unico glorioso appagante e storico. Non dimentichiamoci che tutti noi che facciamo sport all’interno dell’oratorio attraverso L’ASD Don Bosco Molfetta doniamo un servizio unicamente gratuito senza lucro come unico scopo l’educazione la crescita e la realizzazione dei nostri ragazzi attraverso il carisma del nostro punto di riferimento Don Bosco”
E domani questa follia, questi sforzi, i carismi di Don Bosco scenderanno in campo. E come ogni vigilia di campionato l’obiettivo è sempre far bella figura, “ma anche divertirsi come voleva Don Bosco” – chiosa l’allenatore degli Allievi, Sergio Porta, che prosegue – Ringraziamo la società sportiva Molfetta Bull5 che ci ha concesso il proprio nome per scavalcare i cavilli burocratici che ci separavano dall’iscrizione alla FIGC. Parteciperemo per la prima volta nella storia ad un campionato di Allievi Provinciali Under 17 e militiamo nel gironde D. L’invito è di venirci a vedere domani, del resto, noi non ci stancheremo mai di dirlo: solo con grandi fatiche si ottengono grandi risultati”.
La storia è stata scritta nelle aule e tra i campetti dell’oratorio. Ora l’esordio al Petrone per far parlare il campo. Tra gratuità, educazione e formazione, ecco l’ASD Don Bosco Molfetta, nata dai carismi di Don Bosco, guidata da ragazzi che incarnano i suoi grandi insegnamenti.