8 giugno 2011. Il PalaPoli inizia a ribollire di passione già molte ore prima della finale playoff tra la Pallavolo Molfetta e Bassano. I biancorossi di mister Lorizio hanno battuto i veneti all'andata: con un successo, si vola in serie A2: con una sconfitta, si va alla "bella" in Veneto.
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E quando la Pallavolo Molfetta chiama, il pubblico del PalaPoli risponde. Gremito in ogni ordine di posto, è il tifo incessante il vero settimo uomo in campo. Poi, quando la notte ormai si avvicina, la grande festa. Bassano annicchilito, Pallavolo Molfetta in serie A2.
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C'era Lillo de Pinto, sugli spalti, con il tamburo e un passato da giocatore dei biancorossi, scoutman e allenatore dei piccoli. C'era Francesco Del Vecchio, al primo anno biancorosso, prima di diventare semplicemente "il capitano", praticamente la bandiera.
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In dieci anni i biancorossi hanno dominato la serie A2, da cenerentola a prima ballerina della scala. Si è presa l'A1, di forza, con grinta, cuore e determinazione. Il presente è nuovamente in serie B con un progetto di valorizzazione di talenti locali, cresciuti sotto il sogno della serie A, ammirando i campioni, studiandone le gesta.
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"Di aneddoti relativi a questi 10 anni ce ne sarebbero tantissimi. Sicuramente il primo risale proprio a quel caldissimo 8 giugno di 10 anni fa quando, durante gli ultimi punti della finale contro il bassano, il grandissimo Nicola Solimini salì in tribuna e inizió a cantare in mezzo a noi tifosi con il suo mitico “dall uegneun!” – le parole di Lillo de Pinto, oggi team manager della società biancorossa che ha chiuso da imbattuta la regular season, prima di cedere ai playoff al Casarano – E poi i fragorosi botti in pieno stile “capodanno” di Marius Draghici a fine partita nel parcheggio del Palapoli".
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Una festa nella festa. Giocatori increduli, tifosi esterefatti. Ma il meglio doveva ancora venire. "Dopo quel giorno, la favola Pallavolo Molfetta è diventata realtà e le emozioni che abbiamo vissuto sono state tantissime e indimenticabili. Per semplicità potrei ricordare le vittorie dei campionati o le varie partecipazioni ai play off scudetto, ma in realtà a me piace ricordare un paio di episodi di questi anni – il commento di Lillo de Pinto – Il primo è sicuramente il 3-0 casalingo contro la corazzata Castellana nel 2012 in un Palapoli stracolmo. Poi nel mio cuore rimarrà per sempre la trasferta dei 150 fedelissimi a Trento per gara 5 dei play off scudetto nel 2016. Memorabile è stato il premio Mvp dato ad un emozionatissimo Ciccio Del vecchio dopo la vittoria contro la Lube nel 2014. Bellissimo è stato anche vedere il palapoli pieno di spettatori per una partita di serie C lo scorso anno prima della pandemia".
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E quel Ciccio Del Vecchio, quest'anno, dopo due stagioni senza la sua seconda pelle, è tornato a casa per emozionare ed emozionarsi. Lui, il giovanissimo che in serie B conquistava l'A2, lui che l'A1 la sognava da casa, adesso è la chioccia di un gruppo di ragazzi giovanissimi, dal grande talento.
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"Molfetta mi ha dato tutto, è la mia seconda casa. Mi ha permesso di confrontarmi con giocatori di altissimo livello, ma soprattutto conoscere il mio idolo, Samuele Papi – le parole del capitano biancorosso – Ho molti ricordi con questa maglia, penso alle promozioni dalla serie B alla serie A1. Un ricordo che difficilmente andrà via è lo scambio di maglia con Samuele Papi. In questi dieci anni ho conosciuto amici e compagni di squadra fantastici, uno su tutti Jasim, un grande amico che voglio ricordare adesso che è venuto a mancare da qualche settimana".
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Una casa che quest'anno non ha avuto i suoi abitanti, quel settimo uomo in campo che ha fatto tremare e lasciar punti a tutte le big che ancora oggi alzano la voce nel volley che conta in Italia e in Europa. "Ritornare in quel palazzetto è stato emozionante, il mio unico rammarico di quest'anno è stato giocare senza i nostri tifosi – le parole di Del Vecchio – Ho dato tutto me stesso e credo di poter dare molto per questa città e società. Il mio sogno?Ripercorrere la stessa cavalcata di qualche anno fa".
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Magari in un PalaPoli pieno. Magari con tanta passione verso uno sport che ha fatto sognare una città intera
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