Da Molfetta a Monza, passando per eventi nazionali, europei e internazionali. La voce di Roberto Sciannamea scalda sempre i palasport d'Italia anche in un anno strano, quello della pandemia, dei palazzetti chiusi, delle bolle e dei tamponi pre partita.
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"È stato un anno stranissimo. Mi aspettavo di commentare pochissime partite, che la stagione potesse finire da un momento all'altro, e invece mi sono ritrovato a commentare la finale di Coppa CEV e le due finali di Champions League, per finire in bellezza con le finali mondiali della VNL", le parole dello speaker molfettese.
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E nel curriculum vanta un mondiale maschile, un mondiale femminile e diverse gare della nazionale. E pure, nonostante gli anni passano, il microfono resta assieme ad un filo di emozione. "Parlare dopo l'inno è forse la cosa più difficile da fare. Io mi emoziono sempre quando vedo sventolare il tricolore, e spero che tutti nella vita possano provare una emozione del genere – racconta Roberto Sciannamea – Uno degli aneddoti più simpatici riguarda la qualificazione olimpica della nazionale femminile a Catania. Dopo aver ottenuto la qualificazione al mio rientro in albergo le ragazze hanno cominciato a chiamarsi e a chiamarmi così come facevo io in campo e a ringraziarmi per aver caricato il pubblico all'inverosimile. Poi sono nate tante belle amicizie con tanti giocatori e giocatrici azzurri".
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E assieme alla voce, Roberto Sciannamea è un piccolo amuleto con un bottino di vittorie importanti per la nazionale e per i club italiani. "La scarica di adrenalina più forte è stata nello splendido tie break tra Istanbul e Conegliano, dove il tutto è stato deciso per un tocco microscopico visto dalle telecamere. L'urlo delle ragazze lo sento ancora", ricorda Roberto.
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Gioie importanti, successi impensabili. Il passato parla di uno speaker molfettese tra i più apprezzati nel panorama italiano del volley. Il passato, però, lo ha visto protagonista a casa sua, il PalaPoli di Molfetta. "Molfetta è e sarà sempre la casa dove tutto è nato. Anni e anni di gioie, dolori, vittorie e sconfitte con dei compagni di viaggio incredibili. La Pallavolo Molfetta sa che la seguo sempre da lontano e quando passo in città non manco mai agli allenamenti, fosse anche solo per salutare. A Molfetta devo tantissimo, e la parola "riconoscenza" è da sempre sottolineata nel mio vocabolario", il commento emozionato e felice.
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Però c'è un futuro tutto da scrivere. Anche se i sogni di Roberto, in gran parte, si sono realizzati. "Le Olimpiadi un giorno? Quale sportivo non le sogna – confessa – Quando smetterò di sognare smetterò di fare tutto questo, anche perché per me tutto questo è già un sogno".
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Un sogno iniziate a tinte biancorosse, proseguito con il tricolore, impreziosito da eventi europei e internazionali.
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