Volley

Roberto Sciannamea speaker di Monza, ma con Molfetta sempre nel cuore

Angelo Ciocia
Roberto Sciannamea con Thiaguinho
La voce del PalaPoli, dopo la mancata iscrizione della Pallavolo Molfetta alla Superlega, ha cominciato un nuovo percorso
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L’imperatore. Lo stregone. L’ammazzagiganti. El niño. Tanti soprannomi quanti giocatori un rosa. Un solo ideatore, Roberto Sciannamea. Che poi al PalaPoli, durante le gare della pallavolo, era diventato lo speaker. Non uno speaker. Lo speaker. Il trascinatore. Colui che chiamava a raccolta i tifosi nei momenti topici di un match.

La scorsa stagione si è diviso tra la Lombardia e Molfetta. Il lavoro durante la settimana. La passione pallavolo nel weekend.

Quest’anno, invece, lo speaker resta in Lombardia, precisamente a Monza, dove il suo accento e la sua verve al microfono riscaldano la freddina Brianza durante le gare del Gi Group Monza.

E c’è già chi giura che dopo 11 anni di PalaPoli, l’errore nel nominare il palazzetto brianzolo sia dietro l’angolo. “È strano, molto strano, non poter entrare al PalaPoli. Cancellare 11 anni è impossibile, così come indimenticabile è il feeling che si era instaurato con il pubblico molfettese”.

È l’esordio di Roberto che continua. “Palapoli, a dire il vero, era una parola che dicevo poco negli ultimi anni, in quanto ormai il palazzetto di Molfetta era diventato per tutti il “PalaBolgia”. Poi, per fortuna, da questa stagione il PalaIper si chiama Candy Arena, in forza di una nuova sponsorizzazione della struttura, e quindi mi risulta più difficile fare qualche gaffe, anche se, conoscendomi e conoscendo quanto mi faccia prendere in determinati momenti, non mi meraviglierei più di tanto nel vedermi urlare a gran voce “Palapoli” in piena terra brianzola”.

Undici anni di volley homemade significano un ricco palmares. La voce della promozione dalla serie B1 alla serie A2 era lui, Roberto Sciannamea. Lo stesso dicasi quando Van Dijk ha regalato la Superlega al Molfetta. Ma anche Trento, Modena, Civitanova, Perugia, in Superlega, hanno apprezzato uno dei più calorosi e corretti speaker dello stivale.

Undici anni significano anche aneddoti e momenti meno belli. “Eventi belli ce ne sono stati tantissimi. Magari io sono più attaccato ai gesti legati alle relazioni che si sono instaurate negli anni più che ai successi sportivi che sono sotto gli occhi di tutti. Il primo che mi viene in mente è legato ad uno dei giocatori più forti che sia passato da Molfetta, Raydel Hierrezuelo. Al termine dell’ultima partita di campionato, dopo averlo premiato come MVP del match, si è levato la maglia e ha voluto donarmela. Dopo gli ho chiesto di autografarmela, per tenerla come ricordo, e lui mi ha scritto “Para el mejor comentarista de todo los tiempos. Ray #14”. La custodisco ancora oggi come una reliquia.” – Il ricordo bello di Roberto Sciannamea fa spazio alla commozione quando ritorna alla mente il momento meno felice della sua storia da speaker della Pallavolo Molfetta – Il meno bello, ironia del destino, coincide con l’inizio della cavalcata verso la Superlega della Pallavolo Molfetta. Solo 2 giorni prima della finale playoff contro il Bassano veniva a mancare mia nonna materna, per me una seconda mamma, e poche ore prima della finale si tennero i suoi funerali. Ero moralmente a terra ma non ne volli parlare con nessuno. Chi sapeva mi chiese se me la sentissi, ed io risposi che non volevo lasciare da soli i ragazzi proprio nel momento di maggior bisogno. Vincemmo il match, conquistammo la A2, ma io lasciai il palazzetto un minuto dopo il termine della partita. Ero in lacrime per 2 motivi, una delle sensazioni più strane della mia vita”.

Roberto Sciannamea negli anni non ha solo prestato la sua voce a Molfetta e al suo PalaPoli. Nel suo palmares figurano anche il mondiale femminile e la tappa del World Gran Prix di volley femminile come speaker, sia in italiano che in inglese. Il sogno di commentare la squadra della propria città nella massima serie è stato realizzato. Con grinta e determinazione ha anche annunciato l’Inno di Mameli. Tutto questo si traduce in una voglia concreta di non smettere di sognare e tracciare subito il nuovo obiettivo da raggiungere.

“Non smetto mai di sognare. Il giorno in cui smetterò di farlo vorrà dire che non avrò più il carburante per seguire questa passione. Questo ambito della mia vita mi ha regalato tanto, permettendomi di commentare le azioni di tanti campioni e di tante nazionali durante i vari campionati e nel corso dei mondiali e del World Grand Prix, ma vorrei riuscire a commentare ancora una volta le azione del mio “fratello acquisito” Giulio Sabbi, magari mentre entrambi indossiamo una certa maglia azzurra”, il sogno, non tanto nascosto di Roberto Sciannamea, probabilmente in vista del Mondiale maschile di volley che si terrà l’anno prossimo in Italia, tra cui anche a Bari.

In campo si dice cuore e testa agli avversari. Sugli spalti la voce la mette Roberto Sciannamea. Perché ora in testa, e nella voce, c’è “Candy Arena di Monza”, ma il cuore dirà sempre “PalaBolgia” di Molfetta.

mercoledì 15 Novembre 2017

(modifica il 29 Luglio 2022, 20:55)

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