“Sono del parere che la scuola debba provvedere a formare i suoi studenti professionalmente, culturalmente… ma soprattutto umanamente. Ci siamo fatti sentire, ci abbiamo messo la faccia, perché la mafia uccide e il silenzio pure". Sono le parole di Davide Di Ceglie, rappresentante d’istituto dell’Itet “Salvemini” di Molfetta.
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Parole straordinarie, un messaggio di forza pazzesca, che danno voce a una fetta di studenti che hanno partecipato alla Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie.
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Erano oltre 50, hanno sfilato a Bari, in un contesto di centinaia e centinaia di persone che hanno detto “no” alle mafie.
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Emblematico quanto scritto sullo striscione realizzato ad hoc. Una parola, “indifferenza”, con cui si incrociano altre parole ben più che simboliche: gangs, mafia, omertà, silenzio.
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E un messaggio, esplicito più che mai: la lotta contro la mafia si fa anche nelle scuole. Prima nelle scuole.
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