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La sfida di Sergio Valente: «Imprese e commercio al servizio della città»

La Redazione
Sergio Valente
Le priorità del candidato consigliere comunale, a sostegno di Isabella De Bari
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Idee chiare, sguardo in avanti e quella capacità di trasformare l’intuizione dei problemi in risoluzione effettiva degli stessi, che considera preziosa per la città. Sergio Valente, da oltre quindici anni alla guida della Sefa Srl, tra le aziende leader nel settore della meccanica di precisione, di cui è socio, si tuffa nella politica, con l’obiettivo di allargare alla città la sua esperienza di imprenditore di successo. Fa parte della lista di candidati di Forza Italia, appoggia Isabella De Bari. E lancia la sua sfida: più che una ricetta, è una visione delle cose.

Sergio Valente, come nasce la sua candidatura?
Agli imprenditori della zona serviva una figura positiva di raccordo con le istituzioni. Isabella De Bari mi ha proposto di scendere in campo e ho accettato con entusiasmo. Gli imprenditori hanno bisogno di una voce che li rappresenti, di uno che conosce problemi ed esigenze della loro realtà. Ed eccomi qui.

Qual è l’elemento più positivo che un imprenditore di successo può portare alla città?
Noi abbiamo una chiara mission, in termini aziendali: organizziamo e gestiamo le nostre imprese, ponendoci sempre un obiettivo da raggiungere, che poi si riverbera positivamente sulle persone. Facciamo questo, ottimizzando risorse e mezzi. Credo sia una politica da portare con fiducia in ambito amministrativo.

Cosa l’ha convinta di Isabella De Bari?
Ho accettato la candidatura, supportato dai miei colleghi. Il programma che mi ha presentato ha tra i suoi cardini l’area industriale e affronta i temi di sviluppo della città e degli imprenditori. È un obiettivo da raggiungere. E noi lavoriamo così, ragioniamo sugli obiettivi e tagliamo i traguardi.

Entriamo nel merito delle sue priorità.
Abbiamo tante esigenze: sicurezza, servizi di trasporto, legami con il commercio cittadino, business, relazioni con il mondo della scuola, necessità che l’area industriale diventi anche un luogo bello e decoroso della città.

Partiamo dalla sicurezza, allora. Cosa propone?
Nei giorni scorsi abbiamo avuto un incontro con le forze dell’ordine, abbiamo parlato di intensificazione del controllo di videosorveglianza. L’impianto è già in dotazione, ma credo sia necessario, e soprattutto possibile, un supporto economico da parte degli imprenditori per l’implementazione e il potenziamento dei servizi di sicurezza. E si ricordi che la sicurezza tocca in primo luogo i dipendenti, spesso vittime di furti di auto.

Sul piano dei servizi di trasporto e del collegamento con il centro città c’è molto da lavorare.
È inaccettabile che non ci siano mezzi dedicati. Lo dico per i lavoratori, ma anche per i turisti. Non sarebbe opportuno proporre al visitatore straniero di prendere la navetta, andare in centro città, scoprirne le bellezze, e poi fare lo stesso con il nostro polo commerciale e industriale? Peraltro a impatto ecologico bassissimo perché questo farebbe del bene anche all’ambiente e allo snellimento del traffico.

Il turismo in realtà impone la capacità di rendere la zona industriale di Molfetta più godibile anche sotto il profilo estetico.
Oggi la cartolina della zona industriale che si presenta ai non molfettesi non è il massimo, per usare un eufemismo. Vorremmo che aumentassero le aree verdi, che non ci fossero cumuli di erbacce e soprattutto di rifiuti. Spesso ci si trova dinanzi a vere e proprie a discariche a cielo aperto. E questo non va bene. Il bello è sempre funzionale alla città.

Ha parlato di rapporti con il centro città. Una collaborazione è possibile?
Certo che lo è. I commercianti del centro cittadino potrebbero adottare convenzioni con gli imprenditori per incentivare il passeggio in centro. Penso ad agevolazioni, tessere o ad accordi simili, che potrebbero fare solo bene al commercio. Si pensi che nell’area industriale, ogni giorno, si muovono oltre 5mila lavoratori.

Entrando invece nello specifico dell’area industriale, quali sono le priorità?
Penso alla detassazione dell’Imu, della Tarsu. Ma si consideri che ci sono anche altre situazioni assurde. C’è gente qui che ancora non ha la fogna bianca. E poi si eliminino quegli inutili passi carrabili dalla zona industriale, che non è una zona di passeggio. Siamo il bacino più proficuo per le amministrazioni perché portiamo valore aggiunto in termini di tassazione. Preferirei pagare il servizio di navetta che i passi carrabili.

Invece, voltando pagina e badando alle esigenze lavorative dei più giovani, quale strada vorrebbe seguire?
Vorrei potenziare una collaborazione che ultimamente ci sta regalando parecchie soddisfazioni.Nella nostra impresa, come in quelle di altri colleghi, stiamo avendo una risposta positiva, in termini alternanza scuola-lavoro, con istituti come il “Ferraris”, il “Mons. Bello”, il “Vespucci”. I giovani costituiscono risorse importanti, valide, appassionate. Ecco, mi piacerebbe che nell’ambito della correlazione scuola-lavoro, non solo i giovani entrassero in azienda, ma anche che le aziende avessero un contatto diretto con la scuola e fossero coinvolte nella definizione dell’offerta formativa.

Chiudiamo con lo sport, che l’ha visto spesso vicino, con Sefa, a realtà di spicco del territorio.
Personalmente sono sempre stato molto attento allo sport e a promuovere iniziative in ambito sociale. Sono dispiaciuto per la notizia della Pallavolo Molfetta, ma non solo perché non si faccia la Superlega, ma per i cittadini di Molfetta, che perdono una situazione che creava orgoglio e attaccamento. Ecco, tra le mie azioni ci sarà anche il tentativo di riportare la voglia di fare sport nei miei colleghi imprenditori.

giovedì 25 Maggio 2017

(modifica il 30 Luglio 2022, 3:16)

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