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Storie di fede: da Siracusa a Molfetta per conoscere Don Tonino

Alessia Sciancalepore
Don Tonino Bello
Sebastiano Scollo ha conosciuto la storia del nostro vescovo quasi per caso. Ne è stato affascinato così tanto, da visitare Alessano. E ora Molfetta
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Sono all’incirca 630 i chilometri che si frappongono tra la città di Siracusa e la nostra Molfetta.

L’attinenza tra queste due città? Sembrerebbe inesistente. Ma ad accorciare le distanze ci pensa un amore profondo, quello per il nostro vescovo don Tonino</strong>; un amore nutrito e coltivato da quasi vent’anni, proprio da un siracusano, Sebastiano Scollo.

Il prossimo 8 dicembre, in occasione della festa dell’Immacolata,Sebastiano Scollo sarà qui a Molfetta mosso dal desiderio di vivere e conoscere la gente che ha conosciuto don Tonino quand’era in vita.

“Qualche giorno fa – afferma – ho scoperto che Don Tonino è stato ordinato sacerdote proprio il giorno dell’Immacolata, un caso? Una coincidenza? Forse Dio nel suo disegno vuole che io venga aMolfetta in quei giorni”.

L’incontro, se così possiamo definirlo, tra Sebastiano e il vescovo di Alessano è avvenuto nel 1997 (don Tonino era già venuto a mancare), quasi per caso e senza troppe aspettative. Attraverso un libro, una biografia di don Tonino grazie alla quale Sebastiano Scollo ha avuto modo di conoscere ed innamorarsi di questo “magnifico vescovo”, come lui stesso lo definisce.

“T’innamori della persona di Don Tonino – dice – perché ha incarnato inmodo celestiale, ma con i piedi in terra, il Vangelo di Cristo suo sposo”.

Il desiderio di poter andare a fondo e di avvicinarsi ulteriormente al vescovo che tanto l’aveva affascinato, ha tenuto vivo nel devoto siracusano il desiderio di poter visitare la tomba di don Tonino, ad Alessano.

“A luglio 2012 – racconta – ho chiamato i frati cappuccini di Alessano, e ho chiesto loro ospitalità per recarmi lì. Poi mi sono stato al cimitero, è stato bellissimo, ero tornato da mio padre, ero tornato a casa. Mi sono sentito accolto, mi sono seduto lì e sono stato un bel pezzo a pregare ed in silenzio”.

Dopo Alessano, città natale del vescovo, tappa obbligata risulta essere appunto la città di Molfetta che ha accolto don Tonino sin dal 1982, quando è stato nominato vescovo della diocesi, e che continua ad amarlo tuttora nel ricordo del suo concreto operato.

“Nel cuore è rimasto il desiderio di recarmi a Molfetta per respirare Don Tonino tra la sua gente. Nonostante siano quasi passati 25 anni dalla sua salita al cielo, penso che i molfettesi non abbiano dimenticato il bene da lui compiuto. La motivazione forte che mi spinge a venire a Molfetta è quella di condividere, laddove fosse possibile, l’incontro con don Tonino che sicuramente ha cambiato, almenoin parte, la vita di ognuno, soprattutto nel modo di affrontarla, visto che lui ne è stato esempio sino alla fineaccogliendo la sua malattia”.

Testimonianza viva, concreta, infaticabile quella di Sebastiano Scollo, e nel contempo motivo d’orgoglio per noi molfettesi che continuiamo a crescere e vivere nel solco dell’insegnamento che don Tonino ha lasciato nei cuori di ognuno.

giovedì 23 Novembre 2017

(modifica il 29 Luglio 2022, 20:37)

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