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Lo spettacolo “Il terzo Golgota” sabato nella chiesa di S. Stefano

La Redazione
"Il terzo Golgota"
Ultimo appuntamento della rassegna "Suoni e Parole di Quaresima in Santo Stefano"
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Ultimo appuntamento della rassegna “Suoni e Parole di Quaresima in Santo Stefano”, organizzata dal sodalizio dal Sacco Rosso, che ha visto coniugarsi eventi culturali di diverso genere e che hanno accompagnato confratelli e non agli eventi pregnanti della Settimana Santa, ormai imminenti.

Nella serata di sabato 24, presso la chiesa di Santo Stefano in Via Dante, andrà in scena l’azione drammatica “Il terzo Golgota”, di e con Pantaleo Annese e Vito Vilardi; quest’ultimo ha trascritto per l’occasione diverse marce funebri molfettesi adattandole allo strumento a corda. La presentazione di ciò che andrà in scena non poteva che essere affidata alle parole dell’autore Pantaleo Annese.

Lo spettacolo nasce da un testo scritto circa 2-3 anni fa dall’autore sotto forma di “monologo interiore” legato ad una sua fase di cambiamento personale. L’autore pensa ad un “Golgota” da raggiungere, ad un cambiamento, percorrendo una “Via Dolorosa” tutta personale. Dall’esperienza personale ne è nato poi l’adattamento alla vicenda di Gesù il quale dal Golgota ha generato il cambiamento della storia dell’uomo.

L’azione drammatica vede tre momenti della vita di Gesù confrontarsi con il Golgota: da bambino, accanto al padre, gli viene detto che in quel luogo bisogna avere le scarpe adatte e che ci va solo chi lo merita. Poi da ragazzo, ricordandosi le parole del padre, mentre egli è in questo uliveto riconducibile al Getsemani, si chiede cosa davvero avvenga là e mentre lo fa ha nostalgia del padre e sente da una parte i festeggiamenti di un matrimonio, dall’altro una madre piangere perché il figlio domani sarà condannato. Ed ecco allora il riafforare del ricordo del Golgota visto da piccolo che lo porterà nuovamente a Gerusalemme, ove ci sarà la visione e la presa di coscienza del “terzo Golgota”.

Due i temi paralleli: quello musicale, con le marce funebri molfettesi trascritte per chitarra dal Maestro Vito Vilardi; l’altro quello dei sandali, che accompagnano il cammino fisico e anche interiore, nell’azione drammatica. Ovvero avere le scarpe adatte essere consapevoli esattamente di quello che si sta facendo, passando per stati coscienziali ed esperienziali importanti e difficili.

Gli autori si sono ispirati sia ai Vangeli ma anche a de Andrè, Pasolini, al protovangelo di Giacomo e all’”Ultima tentazione di Cristo” di Scorsese. Non mancheranno nemmeno i riferimenti alla molfettesità della Settimana Santa, con il vernacolo e con i riferimenti alle processioni, eventi culmine della Settimana Santa.
Una”prima” da vivere. Ingresso libero, inizio ore 19.

giovedì 22 Marzo 2018

(modifica il 29 Luglio 2022, 15:33)

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