Una generazione ritrovata, dopo 25 anni, sulle orme di don Tonino in una giornata storica per Molfetta e la sua diocesi. Parliamo di una generazione cresciuta nelle associazioni parrocchiali ai tempi di don Tonino, una generazione che si ritrovava nei “mercoledì del Vescovo”, nei periodi quaresimali, una generazione che è stata cresimata da don Tonino che conserva quella foto, con cura, nonostante i ricordi ingialliscano sulle carte Kodak e Agfa che si usavano una volta, prima del digitale. Persone a cui i figli chiedono “papà, mamma ci fate vedere le foto di quando eravate giovani?”.
Una generazione che era adolescente nei periodi di don Tonino, con tutti i problemi difficili di quell’età. Si cresceva, nonostante una certa ribellione, ancora con “scusa”, “permesso”,“grazie”.
Tre parole che papa Francesco ha ribadito all’inizio del suo magistero papale. Una generazione presente, questa volta, con i propri figli per vedere e sentire “Papa Francesco”. Spesso in questo ultimo periodo, da quando mons. Cornacchia ha annunciato ufficialmente la visita papale, ha raccontato ai figli ricordi e aneddoti su don Tonino.
Una generazione che quel 22 aprile di venticinque anni fa era sul porto a salutare Don Tonino con le lacrime agli occhi in un bellissimo tramonto che accompagnava la bara del presule nel suo ultimo percorso verso la cattedrale sulle note di “Un’ala di riserva”. Una generazione variopinta e cresciuta, ora impegnata in politica, nell’associazionismo, nel mondo imprenditoriale, nel mondo del lavoro ed ecclesiale ma, anche una generazione, che, oltre a chi è riuscito ad affermarsi, ha visto anche chi, lungo la strada, è rimasto impigliato nelle reti dell’indifferenza, della solitudine e della sofferenza.
Nella giornata storica del “Papa” molti si sono ritrovati. È stato emozionante vedere amici ritrovarsi e abbracciarsi ed insieme “canticchiare” “un’ala di riserva” con occhi lucidi, questa volta, di gioia. Amicizie virtuali ritrovate che diventano realtà ritrovate, e risentire nello scambiarsi i “contatti” la parola “coraggio” e raccontarsi.
Forse un nuovo seme è stato piantato ora. Rimane a tutti noi innaffiarlo con le parole di don Tonino e papa Francesco. Ci piacerebbe rivedere, come abbiamo notato in questi giorni, il mondo politico e ecclesiale, spogliati di “paramenti” accanto al popolo ed incamminarci verso il futuro con una realtà cittadinanuova basata sui principi di don Tonino.
Gent.ma Redazione
è vero una generazione si è ritrovata. Ma non si era mai persa. Il seme di Don Tonino ha creato frutti rigogliosi e sempre presenti. Basta guardarli. Ho letto l'intervista a Don Tonio Dell'Olio. E' espressione dei desideri (forse non sempre realizzati) della nostra generazione. Ma chi ci dice che questo non avvenga…..VI invito a guardare questo video https://www.youtube.com/watch?v=tIvcWRYP_jA