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Il mare molfettese invaso da schiume bianche

Alessia Sciancalepore
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Molfetta. Il mare invaso da schiume bianche
Le spiegazioni del Nucleo Sub e di Legambiente
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La morsa del freddo che nelle scorse settimane ha attanagliato il nostro territorio ha avuto un risvolto inedito: non ha fatto mancare episodi e occasioni di curiosità.
Tra questi, infatti, ha destato particolare interesse un fenomeno tutt’altro che comune agli occhi dei più.Si tratta del nostro mare o meglio delle coste che, negli scorsi giorni si sono presentate letteralmente invase da schiume marine bianche. Meglio dette “Colloidi”.

La segnalazione della suddetta situazione ci è pervenuta dal Nucleo Sub di Molfetta.

“Queste schiume – spiega Daniele Marzella, presidente del Nucleo Sub – si originano sottocosta, durante le forti mareggiate a causa della forza delle onde oppure a causa delle sostanze prodotte dagli organismi acquatici (micro e macroalghe)”.

È legittimo pensare che le recenti intemperie abbiano creato le condizioni tali affinché il mare sviluppasse un’energia così notevole da rendere questo fenomeno diffusissimo sulle nostre spiagge.

Ma questa potrebbe non essere l’unica spiegazione al fenomeno.

“Spesso – continua Daniele Marzella – queste formazioni si originano per la presenza in mare di sostanze tensioattive organiche. Alcune di queste, di origine antropica, cioè rilasciate nel mare dall’uomo”.

Facciamo riferimento, nello specifico, a quelle sostanze contenute, per la maggiore, nei detergenti che quotidianamente utilizziamo.

Dunque il fenomeno potrebbe anche essere legato a ragioni conniventi l’inquinamento marino.

Sicuramente, come conferma anche la sezione molfettese di Legambiente, il fenomeno delle schiume marine va indagato di volta in volta per accertarne la natura.

“Non si esclude – sottolinea Massimiliano Piscitelli, Legambiente – che la situazione possa essere anche correlata alla presenza di acque di scarico mal depurate. Il problema della depurazione a Molfetta è sempre attuale: forse a causa della qualità degli scarichi in fogna, non sempre si riesce a garantire il rispetto dei limiti di legge”.

La raccomandazione di Legambiente è, quindi, quella di monitorare la presenza di tali fenomeni che, se reiterati, potrebbero eventualmente essere indicatori di criticità.

E se da un lato, stando alle rassicurazioni del Nucleo Sub, le schiume bianche rilevate non dovrebbero rappresentare una minaccia per la nostra salute, è comunque buona norma evitarne il contatto diretto.

mercoledì 23 Gennaio 2019

(modifica il 29 Luglio 2022, 6:36)

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