Cronaca

Ripresa a sua insaputa in momenti di intimità. Ottiene il risarcimento

La Redazione
Aula di Tribunale
Nei giorni scorsi la sentenza. La ragazza, all'epoca dei fatti minorenne, fu ripresa durante un rapporto sessuale con il fidanzato
scrivi un commento 2554

Nel mese di luglion2006 una ragazza molfettese all’epoca dei fatti minore di età, fidanzata con unngiovane coetaneo, trascorreva una comune mattinata in spiaggia presso unnlocale lido balneare; ad un tratto i due fidanzati si appartarono all’internondella cabina e si unirono in un rapporto sessuale.

La scena nonnsfuggì ad alcuni amici di comitiva, fra i quali una ragazza all’epoca purenminorenne, che videoriprese con un telefono cellulare la scena dallo spazio dinluce superiore della cabina. Il giovane si accorse di essere ripreso e i duenfidanzati fuoriuscirono frettolosamente dalla cabina cercando di convincere lanloro amica a cancellare il video.

Purtroppo, però,nla ragazza aveva già trasmesso ad altri amici via bluetooth quel video. Doponpoco tempo il video venne diffuso sulla piattaforma internet E-Mule e diffusonin modo macroscopico su vari social, anche YouTube, sicché la giovanen”vittima” dello scherzo venne presa di mira da numerosi sciacalli inquali, ritenendo si trattasse di un video pornografico pubblicato per fini tutt’altronche amorosi, tentarono di contattarla per finalità perverse.

Affidatasi al legale molfettese Bepi Maralfa, la famiglia della ragazza dette mandato al legale pernsvolgere le indagini difensive penali per la ricerca della verità. Si giunse anincolpare l’amica autrice del video la quale venne sottoposta a procedimentonpenale dinanzi al Tribunale dei Minorenni di Bari per reati concernenti landiffusione del video pedopornografico, fu prima condannata alla pena di anni 2 e mesi 8ndi reclusione e poi fu assolta in appello con sentenza definitiva.

Non fu raggiuntaninvece dalla polizia postale la certezza dell’autore della immissione in retendi quel video. Contemporaneamente i genitori della vittima e quest’ultima,nfrattanto divenuta maggiorenne, intentarono azione legale in sede civilendinanzi al Tribunale di Trani, nei confronti dell’autrice della ripresa e dincoloro i quali erano indiziati di aver messo il video in rete, per vedernriconosciuto il risarcimento del danno all’immagine e del danno morale.

Il giudizioncivile, conclusosi qualche giorno fa, ha portato alla condanna della autricendella ripresa e dei suoi genitori al risarcimento del danno nei confronti dellanvittima per la somma di 80mila euro, maggiorata da interessi legali decennali enda spese del procedimento civile oltre che spese legali di avvocato (circa 100milaneuro).

Si conclude cosìnuna vicenda che all’epoca dei fatti suscitò notevole scalpore nell’opinionenpubblica molfettese sia per le modalità clandestine con cui il video era statongirato da ragazza amica della vittima, sia perché i due ragazzi coinvolti nellanvicenda erano conosciuti a livello sociale così come le loro famiglie. Lanlaboriosità delle indagini fu determinata dalla circostanza che gli amici dincomitiva dei due ragazzi interessati dalla ripresa video, forse anche temendonil coinvolgimento personale nelle indagini e nelle responsabilità giudiziarie,nsi chiusero nel silenzio e solo pochi fra essi contribuirono alla ricerca dellanverità. La lungaggine dell’udienza civile è stata determinata invece dallanparticolare complessità del caso, sotto il profilo della ricostruzione delnfatto e dell’attribuzione delle responsabilità, nonché dal numero delle partincoinvolte e dei testimoni ascoltati.

mercoledì 10 Gennaio 2018

(modifica il 29 Luglio 2022, 18:41)

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti