E’ una storia a cavallo tra la leggenda e il religioso, che coniuga la vocazione marittima della nostra città al legame con l’icona della Madonna dei Martiri. L’11 maggio, per Molfetta, è una data che riecheggia nelle memorie e richiama la storia di un terremoto e di un’icona che avrebbe salvato la città.
Si festeggia la “Medonne du tremelizze” (Madonna del terremoto), proprio in ricordo di questo evento accaduto l’11 maggio del 1560. Durante la notte, un terremoto che devastò la città di Molfetta e tutte le città limitrofe. Barletta e Bisceglie, ad esempio, furono danneggiate enormemente dalla scossa tellurica, con innumerevoli vittime. Il terrore diffuso nella città, fece radunare tutti i fedeli al Borgo e assieme al vescovo, tutti si recarono in processione presso la Basilica della Madonna dei Martiri, per venerare e pregare l’icona della Madonna dei Martiri.
Molfetta restò illesa, fu un vero e proprio miracolo. Da allora i cittadini decisero di istituire questa festa e di onorare l’icona della Madonna. Ogni anno, questa viene donata ad una parrocchia della città e portata in processione l’11 maggio, facendo ritorni in Basilica. Alla parrocchia spetta l’onere di donare l’olio votivo che alimenta la lampada posizionata dinanzi al Simulacro della Madonna dei Martiri.
Misticismo e leggende si mescolano anche per quanto riguarda l’origine del culto dell’icona della Madonna dei Martiri, che nasce nel 1188, quando a Molfetta giunge dal mare l’icona bizantina, probabilmente dalla Terra Santa, anche se alcuni sostengono sia stata ritrovata in mare da alcuni pescatori. Il mondo marittimo che si connette alla spiritualità della nostra città, tra leggende e religiosità. Oggi a Molfetta è un giorno di festa.