Politica

Pd, l’appello di Leo Amato: “Unità del partito, identità di centro sinistra”

La Redazione
Leo Amato
La delicata situazione del Partito Democratico e l'accorato appello dell'ex guida della Multiservizi
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La situazione del Pd nel cuore della riflessione di Leo Amato, ex guida della Multiservizi, esponente del Partito Democratico in grande sofferenza, vista la situazione di incertezza che caratterizza ultimamente il mondo dei Dem.

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“L'assemblea nazionale del Partito Democratico – afferma Amato – ci ha lasciato un chiaro richiamo all'identità di sinistra e di centro sinistra, arrivato da ogni area del partito, da importanti esponenti e dirigenti rappresentativi sia dell'area cosiddetta di maggioranza che di quella di minoranza.

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Ha anche lasciato un forte appello all’unità del partito, che a Molfetta è garantita grazie alla generosa passione messa in campo dal segretario del circolo cittadino sin dalla sua elezione quale figura unitaria, impegnato sin dalle prime ore a consentire un dibattito ampio che coinvolgesse una platea il più possibile larga e plurale.

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Unità e identità. L’una inscindibile dall’altra.

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La grande comunità del Partito Democratico di Molfetta non può restare indifferente a tali richiami. È il momento di confermare la propria unità attorno alla propria identità.

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Ce lo chiedono soprattutto i nostri elettori, che diversamente resterebbero smarriti e delusi di fronte a scelte poco chiare.

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E il primo elemento di chiarezza che è necessario offrire è quello sulla scelta dei compagni con cui percorrere il cammino. L’identità di centro sinistra e di sinistra non potrà tradursi in azioni politiche e di governo concrete se il cammino fosse percorso con chi nel recente passato ha opposto – con orgoglio – le proprie idee alle nostre. E non sarà il passaggio attraverso una lista civica che potrà trasformare le loro idee in idee di centrosinistra.

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Vi sono le condizioni per costruire legami forti, che consentano alla vasta comunità del centrosinistra molfettese di ritrovarsi attorno ad un progetto comune, e di affrontare nuovamente l’appassionante sfida del governo della città.

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Abbiamo l’obbligo di non disperdere la comunità politica costruita con fatica negli ultimi anni.

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Esiste nella nostra comunità, a partire dal Partito Democratico, una classe dirigente giovane e capace, che in questi anni ha dimostrato di poter partecipare proficuamente alla crescita della città. Una classe dirigente giovane cui si affianca quella più esperta, che ha ancora tanta voglia di restare in campo per dare un importante e imprescindibile apporto.

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Un connubio cresciuto nella militanza politica tipica dei partiti e dei movimenti non improvvisati a fini elettorali. Una comunità chiamata a rimettere al centro un progetto intorno al quale, ciascuno con la propria legittima posizione politica, potrà dare il proprio contributo, da sintetizzare in una idea volta al bene comune.

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Non possiamo lasciare che l’enorme lavoro svolto da tutti nell’ultimo triennio, lavoro talvolta invisibile perché speso a sanare la pessima situazione ereditata, venga disperso o rivendicato da altri. Scelte coraggiose, talvolta scomode ma necessarie, il cui prosieguo va governato: si pensi all’innovazione del “porta a porta” che, dopo questa fase di avvio, potrà essere analizzato e migliorato. O alla novità dei “cantieri di servizio” e delle politiche di inclusione sociale.

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Nel contempo dobbiamo affrontare importanti e strategiche scelte di governo del territorio. Non è più rinviabile la discussione sul porto, da affrontare attraverso il coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni che sul territorio stanno da tempo approfondendo la tematiche.

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Allo stesso modo una visione moderna dell’urbanistica deve essere il tema dominante del nuovo Piano Urbanistico Generale che disegnerà il futuro della nostra città.

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Temi che non possono né dividerci a priori né farci paura. Potrà pur essere più faticoso fare sintesi, ma allora vorrà dire che sarà una sfida ancora più appassionante. Non possiamo arretrare e lasciare che si impegnino altri.

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La nostra comunità esiste già.

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Non è il tempo della rinuncia, ma ancora una volta quello del coraggio e dell’entusiasmo.

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mercoledì 22 Febbraio 2017

(modifica il 30 Luglio 2022, 6:11)

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