Simonetta Brattoli è una molfettese maturanda appena diciannovenne e piena di interessi. La ginnastica, il forte legame con la sua parrocchia in cui fa la catechista e la fisioterapia, disciplina che spera di conoscere in università. Eppure, tra i vari impegni, si fa spazio la politica a cui si è avvicinata da circa un anno. Proprio per via del grande interesse per la suddetta, Serena quest’anno ha deciso di candidarsi per la prima volta al Consiglio comunale. Fa parte di Officine Molfetta, ma la caratteristica che la rende unica è che, tra i vari aspiranti, risulta essere la più giovane. Tuttavia non l’unica tra i molfettesi poco più che diciottenni pronti a volersi prendere questo impegno.
Simonetta sostiene che sia giusto interessarsi alla politica il prima possibile e che dovrebbero farlo tutti quelli che non si sentono rappresentati da alcuno. Purtroppo però ciò non accade perché spesso si parte scoraggiati, invece bisogna lottare. C’è bisogno di menti fresche e giovani che abbiano una progettualità per la propria città che riduca al massimo gli spostamenti fuori. Tanti infatti sono i diplomati che non vedono l’ora di andare via perché Molfetta non offre loro ciò che vorrebbero. Ad esempio un lavoro, dei parchi sicuri e delle strade pulite.
“In un futuro voglio vivere in questa città – dice Simonetta – che è per me un nido sicuro, e la vorrei più bella di adesso. Per questo bisogna lavorarci sin da ora”. Propositiva e speranzosa, la giovane candidata ci prova. “E’ un obiettivo difficile ma ognuno deve metterci tutto se stesso per raggiungerlo”. Sennò che gusto c’è. Anche se hai 19 anni. Soprattutto se hai 19 anni.