Sulle occupazioni abusive nel centro storico, l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Paola Natalicchio, mette in campo delle proposte concrete per evitare che il fenomeno, prima arginato e poi denunciato alla Procura della Repubblica, possa ripetersi in futuro.
L'Assessore al Patrimonio e alle Partecipate Angela Amato ha comunicato alla Giunta che i tre presidenti delle società partecipate dal Comune, Multiservizi spa, Asm srl e Mtm spa hanno anticipato che intendono formalizzare richiesta al Comune di poter ottenere l'assegnazione in comodato d'uso del locale comunale di via Piazza 34 e 36 / via Macina 1-3-5-7-9-11.
Nei locali, le aziende partecipate intenderebbero attivare una serie di servizi di front office alla cittadinanza (vendita biglietti dell'autobus, raccolta segnalazione e diffusione informazioni, sede operativa degli ausiliari del traffico). «Si ritiene che la proposta –si legge nella delibera di Giunta-, anche alla luce degli ultimi incresciosi eventi e di quanto relazionato dall'Assessore alla Socialità possa pienamente rispondere all'esigenza di rafforzare nel quartiere il presidio di servizi e sicurezza».
Anche dall'Assessore al Turismo, Betta Mongelli, arriva il suggerimento sulla scorta dell’assegnazione effettuata dalla società regionale Puglia Promozione, di un Infopoint regionale a Molfetta di promozione turistica. L’assessore Mongelli ricorda inoltre che recentemente è stata disposta la revoca alla associazione Fidapa dell'unità immobiliare di via Piazza 27-29 e l’immobile è tornato nella disponibilità comunale. Si propone che, in tale sede, venga allocato l'Infopoint, insieme a uno spazio aperto alle arti, al fine di creare un vero e proprio polo di servizi, in triangolazione anche con il presidio di Polizia Municipale di via Termiti.
La Giunta allora ha deciso che per far fronte a queste esigenze, occorre procedere alla urgente assegnazione, anche in forma precaria, di alcuni locali del patrimonio comunale, visto il concreto rischio che il perdurante stato di mancato utilizzo possa favorire la reiterazione di episodi di occupazione illegale e abusiva, a danno del patrimonio comunale «oltre che a ingenerare una diffusa sensazione di insicurezza», si legge in conclusione nella delibera.