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“La mia corsa con Giuseppe”. Lo sport è di tutti, anche dei non vedenti

Angelo Ciocia
Giulio de Musso
"Volevo capire cosa significasse accompagnare qualcuno in corsa. Con Giuseppe, ogni volta mi stupisco e mi regalo emozioni nuove"
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“Provate voi a correre per qualche metro con gli occhi chiusi. Finirete a terra, quasi certamente”.

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E' la sfida che lancia Giulio de Musso, atleta dell’ASD Free Runners Molfetta, con una storia tanto particolare. E con un desiderio altrettanto ammirevole: correre accompagnando una persona non vedente. Il 2020, che ha visto l’annullamento di quasi tutte le corse in programma, ha comunque tenuto viva la fiammella che ha alimento il desiderio di Giulio de Musso.

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“Anni fa, guardando la tv, leggendo giornali, vidi la possibilità di accompagnare in corsa persone non vedenti. La cosa mi ha sempre affascinato. Durante il lockdown di marzo, con il tempo a disposizione, ho contattato un gruppo che si occupava di questo – racconta Giulio – Volevo condividere la corsa con qualcuno e accompagnare un non vedente, il pallino era rimasto. Purtroppo l’anno senza gare non mi ha aiutato più di tanto”.

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Questo desiderio nasce dall’amore per lo sport che, allo stesso tempo, tende la mano al sociale. Valori cardine della società molfettese Free Runners, da sempre impegnata in quest'ambito; come testimoniano le esperienze in Kenya per regalare un sorriso a chi non ne ha, o le donazioni dei pacchi gara ai bambini ospedalizzati.

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Tuttavia, nonostante l’assenza di gare, il desiderio di Giulio ha trovato lo spiraglio per avverarsi. “A novembre ero in pista con coloro con cui mi alleno di solito. Compare Gaetano Milone dell’ASD Free Runners e mi comunica che da Milano è tornato un ragazzo non vedente per smart working. Subito ho accettato, senza sapere chi fosse. Ho subito chiesto il numero di cellulare del ragazzo e l'ho contattato”, ricorda Giulio.

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Il telefono dell’interlocutore squilla. “Dall’altro lato della cornetta c’era Giuseppe Allegretta, ragazzo che conoscevo perché eravamo stati in comitiva insieme, anni fa. È stato bellissimo ritrovarlo: è a Milano da parecchio tempo, tra studi e lavoro”, racconta gioioso Giulio de Musso.

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Il desiderio appare sempre più vicino a diventare realtà. “Ci siamo trovati una prima volta, abbiamo corso in pista e sperimentato. Volevo capire bene cosa significasse accompagnare qualcuno in corsa. Ogni volta mi stupisco, mi regalo emozioni nuove: provate voi a correre tenendo gli occhi chiusi. Giuseppe, in questo, è un fenomeno”, continua.

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In questi casi, la corsa non è più solo questione di gambe e fiato, ma diventa un turbinio di sensazioni ed emozioni. “Ho cercato di vivere insieme a lui diverse esperienze: dalla corsetta sul mare, magari bagnandoci i piedi, alla corsetta in campagna dove il cinguettio degli uccelli rompe il silenzio”, racconta Giulio.

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Emozioni che diventano forti. Proprio come quelle che legano Giulio e Giuseppe, una vera squadra. “Adesso Giuseppe è tornato a Milano per lavoro. Magari se continuerà ad allenarsi, quando ritornerà a Molfetta potremmo farlo insieme. Io sogno da sempre la maratona, l’avrei dovuta correre nel 2020, ma sono state annullate. Adesso vorrei correre con Giuseppe la CorriMolfetta: se dovessero riprendere le gare post covid, mi piacerebbe tanto correre nella nostra Molfetta al suo fianco”, il desiderio di Giulio.

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E il nutrimento degli sportivi è proprio questo: fissare un obiettivo e andare a prenderselo. C’è bisogno dell’allenamento, delle gambe e del grande cuore. E la grande squadra Giuseppe – Giulio ha fame di spingersi oltre l’immaginazione. Proprio come fa Giuseppe in riva al mare o in aperta campagna.

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mercoledì 13 Gennaio 2021

(modifica il 28 Luglio 2022, 7:32)

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