In principio è stata una pagina Facebook a lanciare l'hastag #IoApro1501. Oggi, 15 gennaio, "è scaudto" il DPCM che ci ha accompagnato dalla prima settimana di novembre. E il nuovo decreto non è stato clemente con le attività di ristorazione: stop all'asporto per i bar dopo le 18, regole "classiche" e consolidate per le altre attività di ristorazione.
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In più, la Puglia è zona arancione da lunedì e per almeno una settimana. Motivazioni che non fanno dormire sonni tranquilli ai ristoratori, settore fortemente colpito dalle limitazioni sin dal marzo scorso.
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Per questo, in tutta Italia, è nata una "rivolta" pacifica dei ristoratori, prima sui social, poi nella realtà.
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Definita dai operatori del settore "una dissobedienza gentile", anche Molfetta vanta diversi ristoratori che si mostrano favorevoli all'idea di questa protesta. Non solo per dissenso, ma per dare un forte segnale: i ristoratori sono convinti, infatti, che è impossibile imputare alle loro attività commerciali i crescenti contagi in regione e sul territorio italiano, visto il forte periodo di limitazioni che vivono. Aspetto importante è anche il decreto "ristori" che non ha "saziato" le casse in questione.
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Tutte motivazioni che stanno portando, in questi minuti, alla pacifica protesta dei ristoratori. #IoApro1501: i ristoratori aprono le proprie porte, ma soprattutto cercano di tenire aperti i propri sogni di imprenditori in un momento assai complicato dal punto di vista pandemico ed economico.
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