Attualità

Il “dopo Pasquetta” nella tradizione molfettese

Angelo Ciocia
Il "dopo Pasquetta"
Dalla Madonne de la roese, alla Medonne de re scarciedde, passando per la festa dell'Annunziata e le più canoniche feste della liberazione e dei lavoratori
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Pasquetta è volata. Anche quest'anno però, come il precedente, sono mancati molti aspetti delle tradizionali abitudini molfettesi, tipiche del Lunedì dell'Angelo. E ci si è dovuti reinventare, adattando la Pasquetta alle più intime mura domestiche.

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Lo stesso, a ben vedere, si dovrà fare anche per le festività che seguiranno. E se non le si potrà celebrare a pieno, tanto vale allora ricordare come le si festeggiava in passato. 

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Tradizione vuole, infatti, che il martedì dopo Pasqua ricorresse l'antica festa della "Madonne de la roese". Nient'altro se non una Pasquetta lunga; infatti, era abitudine recarsi in campagna e rallegrarsi con la consueta "sarsana". 

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Dopo pochi giorni, solo ad una settimana dalla Santa Pasqua, nella cosiddetta Domenica in Albis, i molfettesi celebravano la "Medonne de re scarciedde". Il nome non è casuale: richiama proprio il tipico dolce pasquale che si consumava in questa festività, quando ci si recava al Santuario della Madonna dei Martiri. 
nDi particolare importanza anche la domenica successiva, nella quale cadeva la festa dell’Annunziata, storicamente celebrata in via Crocifisso, dove ancora oggi si trova una nicchia sulla facciata di un edificio.

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Proseguendo nel carosello delle festività post-pasquali, non avremmo potuto omettere le ricorrenze più tradizionali e ancora oggi celebrate. In questo caso, parliamo della Festa della Liberazione, il 25 aprile. Curiosamente, quest'anno ricorrerà di domenica e non consentirà a quanti la agognavano la possibilità del cosiddetto "ponte lungo". 
nMa il passo è breve per arrivare al 1 maggio, Festa dei lavoratori, a cui, in passato, seguiva la festa della "Senda Croesce". In quest'occasione, una grande croce illuminata durante le ore serali veniva allestita dai fedeli. Inizialmente era collocata in piazza Cappuccini, successivamente fu spostata in stazione e poi in via Felice Cavallotti, prima che la tradizione non svanisse nel nulla.

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Ma nulla scompare nell'oblio se ricordato e custodito nella memoria. Proprio come queste ricorrenze, alle quali, in passato, la Pasquetta apriva felicemente le porte.

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martedì 6 Aprile 2021

(modifica il 28 Luglio 2022, 4:37)

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