Uno speciale sul mare è andato in onda domenica sul TG1. Il mare e Molfetta sono sempre un binomio inscindibile. Forse.
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Il servizio si apre con le immagini di Molfetta quando i pescherecci tornano dal mare aperto con il pescato del giorno. È notte e il faro illumina Molfetta.
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È notte per la pesca, però. E sono poche le luci che rompono il buio.
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Giovani disaffezionati alla pesca, tanti problemi legati al mare. E ne perde la città, le famiglie, le imprese e l'indotto.
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"Cattive acque", il titolo dello speciale che si apre con Molfetta. Dall'economia che versa in cattive acque, letteralmente, alle condizioni di salute del mare: plastica, rifiuti, ma soprattutto tanta biologia marina in difficoltà. Le tartarughe restano soffocate per la plastica in mare e non possono nutrirsi di meduse che, proliferano. La biodiversità marina è messa a dura prova. L'economia del settore ittico, peggio. E Molfetta ne risente.
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Prima esisteva un problema ormeggi per l'elevato numero di pescherecci. Oggi sono troppi per le barche restate, letteralmente, a galla. Un tempo Molfetta vendeva centinaia di migliaia di cassette di pesce in due ore, in quello che è rimasto l'unico mercato ittico con asta a voce.
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"Come può essere redditizia un'impresa che lavora 130 giorni l'anno?", si chiedono gli operatori del settore. Sempre più barche gettano i remi. E Molfetta, di conseguenza, non conta più 4 cantieri navali e 10 officine meccaniche specializzate nel settore.
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Tanti problemi. Poche soluzioni. Tanta notte, pochissima luce. Nemmeno il faro rischiara la notte al ritorno dopo una nottata di lavoro. Cattive acque, letteralmente. Cattive acque, economicamente. Cattive acque da cui risollevarsi.
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