La festa di Marco. La festa per Marco. Come ogni anno, non sotto il torrido caldo estivo, ma con la piacevole tarda primavera al Benedetto Petrone.
In un clima di festa e di grande e sincera amicizia, ieri si è svolto il memorial Marco Messina con il solo scopo di riunire gli amici del giovani molfettese, parenti e gli ex compagni del liceo scientifico tecnologico.
Ne è nato un triangolare. Ma la giornata dedicata a Marco parte molto prima, sin dal mattino, prosegue al pomeriggio con la firma della maglia della sua squadra del cuore, la Roma, la visita al cimitero dove oggi riposa. E infine il calcio, quello vero, quello degli amici che si ritrovano per passare un pomeriggio nel nome di un amico che ha dato tanto a tutti i partecipanti.
Tutti con la maglia numero 8 sulle spalle, con vari colori, ma pur sempre della Roma. È l’inno della squadra capitolina a inaugurare il torneo, le parole della mamma rompono il silenzio del Petrone, poi le foto di rito. Infine il calcio.
Con un dono speciale. Tanti amici, anche di gruppi diversi, a radunare tutte le passioni di Marco, oggi hanno indossato le scarpette o hanno affollato il Petrone. Il motivo è semplice, lo recita lo striscione che viene esibito ogni anno: "Nessuno muore mai completamente. Qualcosa di lui rimane sempre vivo dentro di noi Marco nei nostri cuori".
Anche quattordici anni dopo, Marco è riuscito a riunire tutti. Come faceva in ogni ambito della sua vita.