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Scuola è partecipazione: la Giornata della creatività all’Itet

La Redazione
La Giornata della creatività all'Itet
La Giornata é sempre un successo, garantito dagli sforzi, dal mettersi in gioco, dalla paura di sbagliare ma di riuscire comunque a raccogliere l'energia e l'attenzione di tutti
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Una versione assai particolare di “Amici di Maria De Filippi”. E non solo perché, la scorsa settimana, a metterla in pratica sono stati gli studenti di una scuola, nello specifico l’Itet “Salvemini”, ma anche per il messaggio sotteso e la voglia di esprimere se stessi in maniera inconsueta.

Sul palco è andata in scena la Giornata della creatività. “Abbiamo vissuto – racconta Davide Di Ceglie, rappresentante d’istituto dell’Itet e tra gli organizzatori insieme a Michele Poli – due giorni intensi e pieni di appuntamenti all’interno della nostra scuola. “Progettare” la Giornata della Creatività significa arrivarci stremati a causa dei preparativi, a causa della voglia di fare e fare bene. La Giornata é sempre un successo, garantito dagli sforzi, dal mettersi in gioco, dalla paura di sbagliare ma di riuscire comunque a raccogliere l’energia e l’attenzione di tutti. È il completamento di un anno scolastico che va scritto e lasciato agli studenti più giovani come impegno imprescindibile”.

È stata una lunga successione di esibizioni e workshop, ma non fini a se stessi, bensì come strumenti di lavoro. “La fatica è stata sfibrante – prosegue – ma ne è valsa la pena, sopratutto se si offrono degli spazi dove affrontare temi scottanti, letture urticanti, canzoni ragionate. Tutto impegnativo, ma anche troppo necessario. Aggregare la diversità nei ragionamenti. Aggregare sulle passioni. Aggregare sui diritti ad avere diritti. La musica è solo sottofondo. É un richiamo. È un modo pratico per coinvolgere il quartiere. Sono importanti invece le parole dette e scelte, in questi due giorni, che resteranno dentro ognuno e si moltiplicheranno nel tempo. Sono anche straordinari i preparativi, trascinatisi fino a notte fonda, con la scuola ormai chiusa, a trasformare la buona volontà in azioni concrete e narranti. Proprio perché così si trasforma la scuola in una passione, la nostra”.

giovedì 10 Maggio 2018

(modifica il 29 Luglio 2022, 13:46)

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