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“Sono il barone di Conversano e Molfetta”, ma abusa delle ragazze ai colloqui: Le Iene intervengono

Angelo Ciocia
Guido Coletta
Smascherato da Le Iene, Guido Coletta, che millanta il titolo di barone di Conversano e Molfetta e dice di aver fatto diventare Matera la capitale della cultura
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Inizia tutto in maniera semplice e naturale. Un datore di lavoro, Guido Coletta, inserisce un messaggio di lavoro in siti specializzati per la ricerca di personale: “Cerco hostess per fiere e centri commerciali. Offro 2400 euro mensili”.

“Che offerta allettante”, pensa Pamela, una ragazza disoccupata che risponde subito all’annuncio. Però, dopo il primo colloquio, la ragazza sospetta qualcosa e chiama Le Iene.

Cosa succede durante il primo colloquio? Il datore di lavoro enuncia il suo metodo per assumere le ragazze, il cosiddetto metodo P.O.P.P.E. (Professionalità, Orgoglio, Puntualità e altre parole che al datore di lavoro non vengono in mente, suscitando il sospetto della ragazza).

Alcune richieste inusuali, del tipo “Accavalla le gambe” e la mai chiarezza sulla mansione che avrebbe dovuto svolgere Pamela fanno suonare il campanello d’allarme. Pamela chiama Le Iene che supportano la ragazza nel secondo step del colloquio; ma questa volta la ragazza filmerà tutto grazie alle telecamere nascoste del noto programma televisivo.

Guido riceve Pamela e il colloquio prende subito un’altra piega. “Ho tredici case sparse dappertutto – sono le parole del datore di lavoro, che continua – Sono il barone di Conversano e di Molfetta, ho fatto diventare Matera la capitale della Cultura”.

Ma ancora. “Posso fare tanto, ci siamo capiti”, con fare ammiccante e provocatorio. Pamela si accomoda in ufficio e tramite una cuffia comunica con gli inviati de Le Iene che le suggeriscono alcune domande per smascherare Guido Coletta.

“Ho un’intelligenza mostruosa; ho 1,5 punti e mezzo in più di Einstein al QI”, ma anche tanti amici famosi lanciati in tv proprio da lui come Anna Falchi, Checco Zalone, Giorgio Faletti, Ilona Staler. Parola d’ordine “umiltà” per il saccente datore di lavoro, che nei due colloqui fatti con Pamela non parla mai del lavoro di hostess, annunciato su vari siti.

Anzi Guido Coletta parla dei suoi rapporti sessuali, indica il suo indice di gradimento sull’outfit delle lavoratrici, escludendo le calze nere, ma con un solo scopo: “Me lo devi far diventare duro”. La ragazza dovrà provare diversi abiti di lavoro. “Via le calze”, “tira più su la gonna”, “fammi vedere le mutande”, insomma non proprio il classico colloquio di lavoro.

E dopo domande spinte, richieste particolari e commenti squallidi finalmente arriva al dunque: “sganciati un attimino il reggiseno”.

Al che intervengono Le Iene per smascherare il “porcone” come lo definisce l’inviato Alessandro Di Sarno, con il tipico termine ormai entrato nel gergo del noto programma televisivo per indicare quei datori di lavoro che giocano sulle debolezze (mancanza di lavoro) delle ragazze per raggiungere i loro scopi.

Un annuncio di lavoro, un grande accento pugliese, delle “balle” sparate per fare breccia nei cuori delle ragazze, ma poi le richieste implicite ed esplicite che allontano Pamela e fanno smascherare il “porcone” Guido Coletta.

Sarà l’accento pugliese, sarà la sicurezza con cui millanta di essere barone di Conversano e Molfetta, ma cosa c’entra con la nostra città?

mercoledì 10 Aprile 2019

(modifica il 29 Luglio 2022, 4:08)

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