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Oggi don Tonino Bello avrebbe compiuto 85 anni. Lo ricordiamo con scritti di speranza

Angelo Ciocia
Don Tonino Bello
Il vescovo con il grembiule ha speso la sua vita parlando di impegno e speranza, quello che servirebbe oggi per affrontare l'emergenza epidemiologica.
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Avrebbe compiuto 85 anni, oggi, don Tonino Bello. E lo avrebbe fatto nel modo più semplice, in episcopio, con la gente più semplice, umile e povera.

Oggi, 18 marzo, ricorre il compleanno del vescovo più amato dalla diocesi di Molfetta. Figlio di un carabiniere e di una donna umile, classe 1935, viene ordinato sacerdote nel 1957 e nel 1982 giunge nella nostra diocesi come vescovo. Seguiranno gli incarichi a Pax Christi e una serie di lotte sociali.

Tanti i suoi discorsi, le sue omelie, le sue riflessioni che sarebbero attuali anche oggi giorno. Chiamato “profeta di speranza” da Papa Francesco che ha ricordato il vescovo con il grembiule con una visita pastorale speciale a Molfetta ed Alessano, il 20 aprile 2018, alcune riflessioni di don Tonino Bello sarebbero state “voce di speranza” in questo momento storico e sanitario difficile per l’Italia intera.

“Coraggio. Alzatevi e levate il capo. Muovetevi. Fate qualcosa, il mondo cambierà. Anzi, sta già cambiando. Non li vedete i segni dei tempi? Gli alberi mettono già le prime foglie. E sul nostro cielo il rosso di sera non si è ancora scolorito.
[…] Qui sulla terra è l’uomo che attende il ritorno del Signore. Lassù nel cielo è il Signore che attende il ritorno dell’uomo. Ritorno che si potrà realizzare con la preghiera, con la vita di povertà, di giustizia, di limpidezza, di trasparenza, di amore, con la testimonianza evangelica e con una forte passione di solidarietà.
Mentre per questo cammino di ritorno ci affidiamo a Maria, Regina dei Martiri, Vergine dell’attesa e Madre della Speranza, mettiamo in pratica quel che ci suggerisce sant’Agostino: “Aiuta coloro con i quali cammini, per poter raggiungere Colui col quale desideri rimanere”, un inno all’impegno e alla speranza, molto attuale in queste ore. Impegnarsi per fare qualcosa, dice don Tonino, potrebbe essere l’odierna condizione che ci deve vedere in casa, con limitazioni, ma è pur sempre un impegno. Mentre la speranza, vero cavallo di battaglia di battaglia del vescovo salentino amato dai molfettesi, oggi riguarderebbe l’uscire vittoriosi da questa emergenza epidemiologica che sta minando la serenità dell’Italia

mercoledì 18 Marzo 2020

(modifica il 28 Luglio 2022, 17:16)

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