«Bisogna vivere la vita come un’opera d’arte» diceva il grande D’Annunzio.
Gli studenti all’ultimo anno del liceo classico “Leonardo da Vinci” di Molfetta hanno preso alla lettera queste parole e, su invito della docente di storia dell’arte, la prof. ssa Adriana Bucci Morichi, hanno sprigionato la propria creatività.
La sfida? Replicare una o più opere d’arte a scelta, dalle più famose a quelle meno conosciute, utilizzando quanto è a disposizione nelle proprie case. E, naturalmente, coinvolgendo anche i componenti della propria famiglia, che si prestano a fare da fotografi e, in alcuni casi, persino da coprotagonisti.
Sono svariate le opere che hanno ispirato i ragazzi: chi si è lasciato prendere la mano dai volti, chi dagli oggetti, chi dai particolari. Da Salvador Dalí a Van Gogh, da Klimt a Cézanne, ciascuno di questi autori, inaspettatamente, è diventato protagonista di questo anomalo 2020. L’anno che ci sta costringendo a restare a casa, ma non a rinunciare all’arte e alle sue espressioni.
Tra le idee pubblicate sulla pagina Facebook della scuola, tutte molto diverse fra loro, ma tutte molto apprezzate, spicca anche un “metaquadro”: il ” Giudizio Universale” di Michelangelo diventa emblema della mancanza di contatto e del distanziamento sociale che stiamo vivendo.
ll liceo classico di Molfetta, guidato dalla dirigente scolastica Maria Pia Matilde Giannoccari, porta avanti con consapevolezza anche approcci alternativi come questo alla didattica a distanza, che negli ultimi giorni è tanto dibattuta, ma non si ferma.
L’intento dell’iniziativa, infatti, è proprio quello di raccontare il presente in maniera del tutto insolita. La scelta delle opere, tutt’altro che casuale, riflette non solo i gusti dei ragazzi, ma soprattutto il loro modo di concepire la realtà.
Il loro sguardo di speranza sul mondo, in questi giorni, passa attraverso l’arte.